La Reggina festeggia un 106esimo compleanno amaro, con la prima sconfitta che giunge sul terreno della Cavese. Ed è una partita persa e dura da digerire anche per il risultato: un 3 a 0 tondo che lascia poco spazio alle recriminazioni.

Toscano ripropone lo schema del 3-4-1-2 con Rivas a supporto di Reginaldo e Corazza. La Cavese risponde con un 4-4-1-1 e un attacco composto da Maza e Di Roberto.

Pronti, via. La Cavese segna dopo appena undici minuti di gioco, grazie ad un capolavoro di Matera che lascia partire un bolide da 30 metri, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, che si insacca sotto la traversa, dopo un doppio colpo sullo stesso legno. Uno a zero e Reggina rimasta un po’ in bambola nei primi minuti. Il gol sembra scuotere gli amaranto che trovano una buona occasione dopo due minuti con Corazza che, di testa, impegna Kucich. Bianchi raccoglie il pallone e calcia al volo, ma Polito si oppone con il corpo e salva tutto.

Gli amaranto non si mostrano brillanti come al solito, soprattutto in fase di finalizzazione, seppur con un certo possesso di palla. Il primo tempo si conclude con la Reggina sotto, ma con la consapevolezza di avere ancora 45 minuti a disposizione per recuperare.

Il refrain, però, non cambia nonostante le tre sostituzioni: fuori Reginaldo, Rivas e Bresciani e dentro Denis, Bellomo e Liotti. La Cavese fa buona guardia e, dopo cinque minuti, arriva il penalty per i padroni di casa per un contatto fra Guarna e Russotto. Per l’arbitro è rigore. Di Roberto lo trasforma spiazzando il portiere amaranto. Due a zero e partita in salita.

La Reggina, tuttavia, non ha neppure il tempo di ridestarsi dal colpo che arriva la terza marcatura della Cavese. Questa volta è Spaltro che insacca alle spalle di Guarna. Il tre a zero chiude le velleità di recupero degli uomini di Toscano. Il trainer prova anche la carta Sarao, ma non accade nulla di particolare. Servono, invece, due interventi di Guarna per evitare il quarto gol. Tre minuti di recupero sono sufficienti per chiudere un match stregato per gli amaranto.

La ripresa dopo la lunghissima sosta, dunque, non ha giovato a Bellomo e compagni che sono apparsi piuttosto spenti rispetto alle precedenti uscite. Nessun dramma, ci mancherebbe, ma la consapevolezza che, per una legge dei grandi numeri, una sconfitta prima o poi sarebbe comunque dovuta arrivare.

Se si vuole trovare un aspetto positivo, è bene che sia accaduto subito, così da dare la possibilità ai giocatori di rimettersi immediatamente in carreggiata in vista dei prossimi match che saranno determinanti per il prosieguo della stagione. Già a partire dalla sfida interna con il Bisceglie, dove la Reggina dovrà continuare a macinare gioco e risultati, tenendo a distanza di sicurezza le dirette rivali, in attesa degli scontri diretti.