A tutto Jérémy Ménez. Il giocatore della Reggina, sempre più spesso capitano, è intervenuto in conferenza stampa. Lui, che molto spesso preferisce "parlare" sul campo, si è concesso ai giornalisti, raccontando il momento attuale e alcuni di quelli passati. Il primo quesito, naturalmente, è andato sulla scadenza contrattuale, prevista per giugno 2023: «Al momento stiamo parlando del rinnovo, vedremo cosa succederà. Per ora mi sto divertendo, penso solo alla partita di giovedì, c'è tutto il tempo di pensarci».

La sua parabola in amaranto non è stata sempre felice, specie negli scorsi due anni: «Nei giorni più difficili ho addirittura pensato di smettere, avevo i figli lontano, ma non potevo smettere in quella maniera».

Menez sr e jr sul campo del Centro Sportivo Sant'Agata

Accoglienza e critiche

«L'accoglienza dei tifosi é stata bellissima. Hanno molto a cuore la Reggina, che vinca o che perda. Le critiche fanno parte del mondo del calcio, nei periodi difficili mi dispiaceva non poter dare il mio contributo in campo».

Rapporto con gli allenatori

«Il rapporto con la vecchia proprietà? Preferisco parlare di quella attuale. Gli allenatori del passato? Se mi prendono in giro anche io prendo in giro: so che non è molto professionale, però è una sorta di stato d'animo. Taibi ha sempre creduto in me: tutto è cambiato con Roberto Stellone. Con lui ho avuto un bellissimo rapporto, devo ringraziarlo, purtroppo quanto successo in estate fa parte delle cose di calcio»

La svolta Inzaghi

«Quando ho saputo che veniva Inzaghi ero contento: si tratta di una persona seria e sincera, non ti prende in giro. Lui mi conosce bene, sa come farmi giocare, io provo a dare risposte sul campo»

La fascia da capitano

«Me l'ha consegnata il mister. Sono fiero di averla: Inzaghi sa la persona che sono, non ho mai fatto problemi nel gruppo, penso che sia meritata per quello che ho vissuto, anche se so che il mio carattere può dare l'idea che io sia scontroso».

Ménez con la fascia da capitano della Reggina

Ménez-dipendente?

«La squadra é fatta da 30 calciatori. Io ho un passato e una carriera dietro di me e cerco di mettermi a disposizione e dare un consiglio ai più giovani. Ma la squadra è forte anche senza di me».

Sulla Serie B

«Ci sono due/tre squadre forti in Serie B. Tra queste il Genoa mi sembra la migliore. È la squadra che ci ha fatto soffrire di più. Stanno attraversando un momento di difficoltà, però sono certo che ne verranno fuori e risaliranno la classifica. Però quando rivedo in tv le nostre partite provo momenti di grande piacere: non siamo Menez dipendenti e dobbiamo solo pensare a noi stessi, continuando a giocare così»

Sulla Francia impegnata a Qatar 2022

«La Francia è un'ottima squadra, piena di giovani e con un grande allenatore. Non sono sorpreso dai risultati, ma per i Mondiali è ancora lunga. Conosco Mbappè: è un ragazzo con i piedi per terra. Se si concentra solo ed esclusivamente su cosa deve fare in campo, diventerà il prossimo pallone d'oro».