Campionato in salita per gli amaranto, che sono già a -7 dalla vetta, seppur con un secondo tempo da recuperare. Pergolizzi: «Continuo a essere fiducioso, tireremo le somme a dicembre»
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Si sta rivelando più complicato del previsto il campionato della Reggina, che nelle prime sei partite ha già perso due scontri diretti e non dà ancora l’impressione di essere squadra.
Contro il Siracusa gli amaranto avevano anche iniziato bene il match, pressando alti gli uomini di Turati, ma – come è già capitato - è bastato un episodio per incepparsi nuovamente. Un lancio lungo di Acquadro ha infatti sorpreso la retroguardia amaranto che, sul calcio d’angolo seguente, si è vista fischiare contro il rigore che ha deciso la partita. Segno, questo, di un gruppo che sta probabilmente sentendo la pressione di una piazza che pretende la vittoria del campionato e il conseguente ritorno tra i professionisti.
Oltre alla squadra, è finito nel mirino di tifosi e addetti ai lavori anche mister Rosario Pergolizzi. Il tecnico degli amaranto non ha preparato male la partita, anzi è riuscito a bloccare il gioco sulle fasce aretuseo nei primi 20’. Poi, però, non ha colto la necessità di rimpolpare l'attacco per provare ad agguantare quantomeno il pareggio.
Il cambio Ragusa-Barranco, in particolare, ha mandato su tutte le furie i tifosi e – obiettivamente- è stato inspiegabile anche per gli spettatori neutri. Non a caso, quando Pergolizzi (forse ormai troppo tardi) ha inserito Rajkovic e Provazza passando al 4-3-3, gli amaranto hanno dato la sensazione di poter fare qualcosa di più, come testimonia il palo colpito da Ragusa.
Osare, dunque: è questo ciò che si chiede al tecnico palermitano in questo momento. Un Pergolizzi che – nonostante tutto – si è detto fiducioso, forte di un campionato iniziato da poco e ancora tutto da vivere. Ciò che è certo è che il recupero del secondo tempo contro l’Acireale – peraltro ultimo in classifica dopo la cocente sconfitta casalinga contro il Città di Sant’Agata - può ora diventare già fondamentale. Raccogliere anche un solo punto, sotto di un goal (quello di Di Mauro) e di un uomo, significherebbe simbolicamente tanto per la Reggina e permetterebbe ai tifosi di guardare al futuro con maggiore speranza.