«Parlate di equa competizione, ma quando lo brucerete il prossimo faldone?». È solo uno degli striscioni esposti questa sera allo stadio “Oreste Granillo” di Reggio Calabria dalla “Curva Sud” che ha fortemente voluto dimostrare ai palazzi del calcio che la città dello Stretto e la sua squadra sono vive e vegete, e sono capaci di smuovere un popolo.

Non a caso sono migliaia i reggini che hanno risposto presente all’appello del settore più caldo del tifo amaranto, gremendo i gradoni della Curva Sud e della Gradinata. Striscioni, cori incessanti, applausi, abbracci ed emozioni hanno fatto il resto in una serata che ha celebrato l’orgoglio amaranto, ma non solo.

C’erano infatti un po' tutti coloro che hanno sentito il richiamo del tifo organizzato. C’era il Ds Massimo Taibi, il team manager Giuseppe Branca, alcuni calciatori (Di Chiara, Loiacono, Gagliolo e Liotti), c’erano le istituzioni con la senatrice Tilde Minasi, i sindaci facenti funzione Carmelo Versace e Paolo Brunetti e il delegato allo sport Gianni Latella. 

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Ma soprattutto c’era lui, mister Pippo Inzaghi che nel giorno del suo compleanno ha scelto di rimanere, con la famiglia al completo al seguito, a Reggio, per fare una promessa ai tifosi: «Sono qui nel giorno del mio compleanno perché volevo ringraziarvi. È stata una stagione bellissima perché abbiamo raggiunto un traguardo importante insieme ai miei ragazzi, al direttore Taibi, e a tutte le persone del Sant’Agata che sono state veramente eccezionali. Sono sincero, avrei voluto festeggiare il mio compleanno diversamente, perché dentro di me c’è tanta tristezza perché avevo sposato questo progetto con tanta gente che mi diceva che forse sbagliavo e invece io sono contento di quello che ho fatto perché ho avuto modo di conoscere un territorio e della gente straordinaria. Un posto che mi ha adottato dal primo giorno insieme ai miei figli e a mia moglie. Quello che posso dirvi è che io ho aspettato il più possibile. Ho visto andare via persone importanti per questa società, il segretario, il team manager, l’addetto stampa, oltre i giocatori che stanno andando, che erano lo zoccolo duro di questa società. Però io sono sicuro che la Reggina tornerà a splendere e io quello che vi prometto è che un giorno tornerò perché non lascio le cose a metà». 

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«Pippo Inzaghi uno di noi» si leva subito dagli spalti. Dove la speranza continua a regnare nonostante la consapevolezza di una partita durissima che si giocherà il 29 agosto al Consiglio di Stato per la riammissione al campionato di serie B.

Il Ds Taibi, si è detto orgoglioso dei suoi tifosi: «È gente che ci ha messo sempre il cuore, e merita questa serie B che ci vogliono togliere ingiustamente. Dobbiamo stare uniti fino al 29 e poi tireremo le somme».

La Curva acclama i suoi beniamini a più riprese, ma è spietata nei confronti del presidente Cardona e del patron Saladini. Per loro striscioni e cori non proprio lusinghieri. Un po' come le istituzioni, Quando è arrivato il loro momento dagli spalti si è alzata una bordata di fischi che ha suggerito agli organizzatori di passare avanti.

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Il sindaco Brunetti però, ai microfoni dei tanti giornalisti ha parlato di «vera dignità» di una città che sta protestando con civiltà e grande tifo. «Reggio Calabria anche se il Consiglio di Stato confermasse la sentenza del Tar, non può morire, deve rialzarsi e tornare ai livelli che merita. Non bisogna mollare».

Verso la conclusione sono i rappresentanti della Curva Sud a leggere un comunicato che invita la piazza a non indietreggiare e tenersi pronti ad affrontare anche il peggio come già successo in passato. Ma la partita non è ancora conclusa. L’appuntamento per i tifosi è il 29 agosto a Roma, davanti la sede del Consiglio di Stato. Non solo Ultras, ma famiglie e semplici cittadini, per dimostrare il valore della Reggina per Reggio. In più la Curva Sud ha chiesto, se le cose dovessero andare male, di poter partecipare con un rappresentante del tifo organizzato al tavolo che dovrà poi curare la questione del titolo sportivo, per vigilare che nessun altro imprenditore possa ripetere le tristi parentesi targate Gallo e Saladini.