La Reggina ha un problema e si chiama stadio Granillo. No, non ci riferiamo alla struttura di per sè, ne tantomeno alla sempre ottima risposta di pubblico presente anche contro il Cittadella. Quello che continua a preoccupare sono le condizioni del manto erboso dell’impianto di viale Galilei, presentatosi in cattive condizioni contro i veneti. Chiazzato, scivoloso, con diverse zolle saltate già nel riscaldamento: non certo una cornice adeguata per una gara di Serie B.

Le scusanti, chiaramente, esistono: su Reggio nelle ore precedenti alla partita è caduta molta pioggia ma ciò accade in diversi stadi in ogni weekend, senza generare l’acquitrino che si è visto al Granillo. Un fattore che danneggia doppiamente una squadra, quella di Aglietti, molto tecnica e quindi messa in difficoltà nel gestire i possessi e la costruzione del gioco su un campo del genere. Un manto che in più occasioni ha visto scivolare gli stessi giocatori, la cui stessa incolumità fisica è messa a rischio. 

La nota positiva, adesso, è l’incombenza della sosta per le nazionali di novembre. La Reggina tornerà a giocare in casa solamente il 21 novembre, ragion per cui c’è un buon lasso temporale in cui sistemare, stavolta definitivamente, il campo del Granillo. Anche perché successivamente, con una stagione invernale in arrivo ad aggravare lo stress per il prato, saranno molti gli impegni ravvicinati che gli amaranto giocheranno in casa. Per la precisione quattro in trentacinque giorni, uno quasi ogni nove: contro la Cremonese il 21, mentre il 30 novembre arriverà l’Ascoli. Il 12 ci sarà Reggina-Alessandria e, infine, il 26 il confronto col Brescia.