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REGGIO CALABRIA - Un punto di penalizzazione da scontare in questa stagione e due mesi di inibizione al presidente Lillo Foti. Sono queste le decisioni del Tribunale Federale Nazionale, che ha accolto il deferimento del procuratore Palazzi nei confronti della Reggina per non aver depositato entro il termine del 16 dicembre 2014, la dichiarazione di avvenuto pagamento delle ritenute Irpef e dei contributi Inps per le mensilità di settembre e ottobre dello stesso anno nei confronti di tesserati, lavoratori e collaboratori. Classifica da ridisegnare, quindi, in una stagione a dir poco maledetta che per molte squadre finirà senza la minima corrispondenza tra i punti conquistati sul campo e quelli assegnati dagli organi di giustizia sportiva. E il procuratore federale Stefano Palazzi continua ad avere particolari “simpatie” per la società amaranto. E’ arrivato, infatti, un nuovo deferimento riguardante gli incentivi all'esodo nel periodo luglio-dicembre 2014 in riferimento a calciatori non più della Reggina. In sintesi: nessun problema di stipendi ma, tecnicamente, la stessa contestazione mossa precedentemente alla società rispetto ad un altro periodo. Una controversia terminata con la restituzione, da parte della Corte Federale d’appello a sezioni riunite, dei punti sottratti. Alla Reggina, quindi, basterebbe semplicemente riprodurre quella sentenza e, di fatto, finirebbe tutto in una bolla di sapone. Se ciò venisse confermato, sarebbe lecito pensare che il procuratore Palazzi stia “giocando” a creare caos, in un campionato sempre più difficile da seguire. Così come è ormai chiaro che, per salvarsi, la Reggina dovrà basarsi solo sulle proprie forze.