Il difensore ai nostri microfoni: «Inzaghi e staff straordinari, come il Granillo pieno. Piatto reggino preferito? Peperonata e frittole, ma solo ogni tanto. Quanta cultura qui»
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Tre anni in amaranto. Thiago Cionek è uno dei senatori della Reggina seconda in classifica, leader della difesa meno battuta della Serie B. Il centrale nato a Curtiba, in Brasile, si è raccontato ai microfoni del nostro network, analizzando passato e presente vissuto con il club dello Stretto e raccontando anche il rapporto con la città. Un legame che si consolida di giorno in giorno e che vede il classe ’86 felice come non mai di vestire la maglia della Reggina. Thiago arriva al telefono dopo la seduta pomeridiana del martedì, quella aperta al pubblico.
L'intervista
Sant’Agata a porte aperte, i tifosi sono venuti a trovarvi anche questa settimana.
«Loro, a prescindere da tutto, sono la nostra forza quest’anno. È bello averli anche qua, durante gli allenamenti, crea unità. È una cosa molto positiva»
Tu sei a Reggio da tre anni. Hai giocato in un Granillo a porte chiuse e uno colmo di gente. Quanto cambia?
«Totalmente, è completamente diverso. Il calcio senza tifosi non esiste, con il covid è andata così. Adesso, invece, è una cosa bellissima, vedere la curva piena. Ci incitano dall’inizio alla fine, dobbiamo approfittare della forza che Reggio storicamente dà»
A Parma erano in tantissimi a sostenervi.
«Sì, anche a Modena erano in tanti. A Nord ci sono tanti reggini, stanno lì a incitarci. Ci è dispiaciuto per loro, sarebbe stato bello vincere. Abbiamo tutto il campionato davanti, non ci facciamo abbattere, vogliamo portarne negli stadi sempre di più»
Com’è cambiata la vita con mister Inzaghi?
«Partiamo dal presupposto che c’era una società che stava per sparire. Da un momento all’altro è cambiato tutto, è arrivato un gran campione per guidarci. Lì si è capito quanto la nuova proprietà facesse sul serio. Mister Inzaghi non lo presento certo io, ha uno staff molto capace, sono arrivati tanti giocatori. Stiamo creando, serve del tempo, abbiamo fatto il massimo nel minor tempo possibile. Questo fa capire ancora di più il valore del nuovo allenatore e di chi lavora con lui, è l’inizio di una nuova era»
Il giovane compagno che ti ha impressionato di più?
«Non mi sbilancerei su uno, la forza di questa squadra è il gruppo. Abbiamo un bel mix, sia dalla società, che nello staff. Sono arrivati tanti giovani, anche fra chi gioca meno: tutti quelli che sono qui lo meritano. Da Fabbian a Pierozzi, lo stesso Agostinelli, anche Giraudo».
67 presenze con la Reggina. Te ne mancano 22 per superare le 89 al Modena, facendo diventare quella amaranto la maglia che hai indossato di più in Italia.
«Non sapevo di questa statistica (ride, ndr), non l’avevo analizzato. Vuol dire che il tempo vola. Mi sembra di essere arrivato qui l’altro giorno e invece potrei a breve la Reggina potrebbe essere la squadra italiana in cui ho giocato di più. Sono stato in belle piazze e belle città, qui a Reggio c’è qualcosa di particolare. Adesso posso sentire ancor di più quello di cui avevo solo sentito parlare, un Granillo così pieno. Sono onorato di essere qui».
Quest’anno ti abbiamo visto spesso pericoloso anche nelle aree avversarie, a caccia di un gol che ti manca da maggio 2021.
«Spesso sto provando, ho provato a colpire ma finora non è entrata. Martelliamo, spero presto arrivi anche il gol. Manca poco, non sarebbe male sabato»
Passiamo al rapporto Thiago-Reggio. Qual è il posto che ti piace di più in città?
«Sono stato a vedere i Bronzi, mi piace molto la storia di Reggio. Il periodo dei greci, dei romani, le varie conquiste. Questo ha permesso di avere un mix di culture. Il Lungomare è l’orgoglio dei reggini, è bellissimo».
Piatto reggino preferito?
«Quello che mi piace lo posso mangiare raramente (ride di nuovo, ndr), è tutto molto buono ma pesante. Quando possiamo, però, mi piace la peperonata, gli involtini, i frutti di mare. Ora iniziano anche le frittole, ci sarà modo di approfittare. C’è una cultura culinaria incredibile, anche gelati, granite. Però bisogna stare sul pezzo per non esagerare»
E, nel tempo libero, cosa fa Thiago Cionek?
«Sono una persona semplice, mi piace stare a casa, riposare, vedere le partite. E leggere. Ascolto anche musica, dipende dal momento, dal rock brasiliano e dall’umore»
Obiettivi per questa stagione?
«A livello personale vorrei alzare sempre il livello, fare il massimo di partita in partita, prendere pochi gol. Con le qualità che abbiamo davanti se prendiamo pochi gol qualcosa creiamo. A livello di squadra vorrei che facessimo un ottimo campionato, è una nuova era a Reggio, sarebbe importante stare in alto, poi da gennaio in poi vedremo per cosa lotteremo»
In conclusione: che fa la Polonia in Qatar?
«La Polonia ha un bel girone, Argentina, Messico, Arabia Saudita. È difficile, ma vedendo i singoli giocatori che ha la Nazionale possono farcela. In Russia ero lì con loro, farò il tifo. Spero anche per Lewandowski, meriterebbe il pallone d’oro. Gli manca, se fa bene ai Mondiali e col Barcellona potrebbe recuperare quello che gli hanno tolto. Glielo auguro»