Confronto a più voci quello del pomeriggio, svolto al cubo 17C dell’Università della Calabria, tra studenti e professionisti nel campo della comunicazione. Per quanti analizzano da studenti questi campi, prendendo appunti sui tablet e postando storie sui social, resta così fondamentale la pratica di campo, ma anche scoprire la storia e l’evoluzione dei maggiori protagonisti a ogni latitudine.

Il dibattito sul fare radio tra la cronaca sportiva e la programmazione musicale continua ad essere un evergreen interessante, soprattutto per la giusta commistione tra gli esperti e le nuove leve, che sapranno trovare adeguati stimoli per il futuro.

I lavori sono stati introdotti dal professore Emanuele Fadda, che ha coordinato il laboratorio radiofonico della facoltà di Comunicazione e Dams. Il docente ha sottolineato come i ragazzi continueranno a maturare con esempi concreti anche guardando a quanti hanno operato con profitto e qualità nel campo della comunicazione. Massimo Giglio, presidente dell’associazione culturale “Ciroma”, ha rimarcato la storia dell’emittenza nelle latitudini cosentini, parlando della gestazione, della programmazione radiofonica e dei mille aneddoti collegati a ciò.

Igino Camerota, giornalista e fondatore di Beclay Agency, ha sottolineato - come conduttore dell’evento – il rapporto che l’Università della Calabria riesce a mantenere in maniera trasversale con professionisti ed esperti, permettendo così di valorizzare pienamente le figure che sanno catturare l’attenzione con originalità ed ardore.

Il rapporto con gli ultrà del Cosenza, la missione di una radio comunitaria (unica a non trasmettere pubblicità in 27 anni di attività) e l’aderenza al territorio risuona anche nelle parole degli speaker Pasquale D’Ambrosio e Benedetto Minervini. Sacrifici e costanza restano ancora alla base dell’impegno radiofonico, evidenziando come quello di comunicare sia un campo di preparazione ma soprattutto di passione che travalica a volte ogni tipo di ragione.

Dopo la testimonianza di qualche giovane studente-speaker, il giornalista Rai Antonio Lopez ha invece evidenziato ai ragazzi come la costanza in questo settore possa portare concretamente dei risultati. La voce dello sport calabrese, nelle varie frequenze di tv e radio di stato, ha lanciato spunti interessanti per un settore in costante evoluzione, ma che dovrà sempre basarsi sull’impegno e sul rigore di un lavoro da svolgere con scrupolo, analizzando con costanza la società e i suoi costumi. Dal dibattito spontaneo che ha coinvolto relatori, studenti e altri colleghi giornalisti, è emersa la consapevolezza di un futuro radiofonico che potrà ancora esser ricco di interesse e spunti.