Il Catanzaro ha ingranato la marcia giusta, con l’ultima delle tre vittorie consecutive (domenica 17 ottobre contro il Taranto), nel girone del Sud di Serie C, ha consolidato il secondo posto in classifica e resta imbattuto in campionato. Buona parte del merito va attribuito con certezza a mister Antonio Calabro che è intervenuto in videoconferenza nella puntata di Tuttigol, format sportivo settimanale di LaC.

Statistiche alla mano i risultati dell’allenatore di origine salentina sono sorprendenti, ma lui resta umile: «Preferisco non guardare i numeri. Siamo proiettati in un campionato complicato dove non bisogna guardare alle partite precedenti ma pensare subito al match successivo, ogni scontro ti riserva delle difficoltà. Questo è quello che è stato il comun denominatore del mio Catanzaro. Rispetto all’anno scorso il girone si è livellato – continua Calabro -, ci sono società storiche e importanti. Quando vengono a Catanzaro o vai nei loro stadi in trasferta fanno valere le loro qualità».

Nella striscia di risultati utili dei giallorossi pesano, in negativo, i cinque pareggi di fila che hanno portato mister Calabro ad approntare dei cambiamenti negli uomini da schierare in campo: tra tutte la coppia Verna e Welbeck a centrocampo. «C’erano situazioni che andavano bene – continua -, altre non confermavano quello che avevamo pensato durante la costruzione della squadra. Aver spostato Vandeputte da mezzala a esterno votato all’attacco, e le caratteristiche anomale di Carlini sulla trequarti mi permettono di usufruire di due vere punte davanti. È chiaro che per sopportare e supportare ciò c’è bisogno di tre difensori e due centrocampisti che sappiano leggere i momenti della partita».

Ma, dopo più di un anno alla guida dei giallorossi, si può dire: questo è il Catanzaro di Calabro?
«Sento mio questo progetto. Questa è una piazza che ti mette nelle condizioni di esserne parte integrante. Si respira calcio ovunque, sono tutti tifosi. Se non ti integri con l’ambiente e non ti affidi alla gente, ti puoi sentire disorientato. Questa è una cosa bellissima. Ti trascina, ti appassiona e per forza devi sentirti parte di questa ideologia».

Sui problemi, soprattutto in attacco, di inizio stagione precisa: «I momenti difficili fanno parte di un percorso. Il segreto, secondo me, è quello di “chiudersi” nello spogliatoio con lo staff e con i giocatori e lavorare. La soluzione che abbiamo trovato può essere quella definitiva, in questo momento ci sta dando dei risultati. Ma il campionato è lunghissimo, ci sono tante difficoltà e situazioni quotidiane da valutare. Bisogna cercare di arrivare alla domenica provando a scendere in campo nel modo giusto. Non c’è nulla di definitivo»

Ora inizia una sorta di minitorneo. Tre partite in 15 giorni: Latina (in trasferta), Monopoli (in casa), per poi arrivare al big match contro il Bari. «Saranno due settimane dure. Per ora pensiamo al Latina, arriviamo a questa gara sapendo che abbiamo speso tantissimo – conclude Calabro -. Cerchiamo di recuperare».