Una settimana travagliata è stata quella del Val Gallico (squadra militante nel campionato di Promozione, Girone B) che ha prima perso il big match contro lo Stilomonasterace e poi ha annunciato l'esonero di mister Aquilino. Ma non è finita dal momento che, subito dopo il divorzio sportivo con il tecnico, ci sono state anche le dimissioni del direttore sportivo Enzo Verduci. Tanti, dunque, sono stati gli scenari che si sono susseguiti e, di tutto questo, cerca di fare ordine proprio il direttore sportivo gallicese.

Le dimissioni di Verduci

Intervistato ai nostri microfoni, il direttore sportivo Verduci ha ripercorso quanto successo nell'ultima settimana, iniziando proprio dalla decisione da parte della società di esonerare Aquilino: «Io sono stato chiamato una mattina, all'improvviso e con urgenza, dal direttore generale Gatto che mi ha richiesto un appuntamento. Nella riunione con la società mi è stata poi comunicata la decisione di sollevare dall'incarico mister Aquilino e che dovevo darne io la notizia all'interessato. Inutile dire che io sono rimasto perplesso a questa notizia, ribadendo inoltre che non c'erano gli estremi per una decisione del genere, anche perché il Val Gallico è solo a quattro lunghezze dal primo posto. In ogni caso, dopo aver informato il tecnico dell'esonero, un minuto dopo ho rassegnato le mie dimissioni perché a mio avviso, ad oggi, non c'è una motivazione ufficiale, se non quello di una scontentezza dovuta a un periodo della squadra altalenante». E ancora: «Forse, per come la penso io, l'unica spiegazione è che ci si aspettava che fossimo a punteggio pieno ma, se andiamo ad analizzare la classifica, la prima ha 22 punti punti e ne ha lasciati per strada 11. Eravamo nei pressi dei vertici e, inoltre, nel girone di ritorno avevamo tutti gli scontri diretti in casa. Insomma, per come la vedo io è stata una decisione affrettata».

Il progetto

Una squadra costruita bene e che potesse alimentare ambizioni importanti, come testimonia l'operato dello stesso ds Verduci che, in estate, ha praticamente costruito una squadra da zero con circa venti nuovi acquisti, compresa la cosiddetta colonna vertebrale: «La squadra, come di solito faccio sempre, la costruisco in sinergia con il tecnico ed è stata costruita come voleva Aquilino. Stavamo lavorando su alcune cose da raddrizzare ma erano davvero piccoli dettagli, purtroppo non ci è stato dato il tempo di farlo. Da parte mia c'è rammarico perché avevamo avuto coraggio di avviare un progetto in estate, andando contro i pareri locali ma, ad oggi, devo dire che quei pareri locali hanno avuto la meglio. Auguro ai ragazzi le migliori fortune perché hanno lavorato come dei professionisti, ma i miei ringraziamenti si fermano al gruppo squadra».