Finisce l’avventura di Nicola Mandarano alla guida tecnica dello Scalea impegnato nel campionato di Promozione girone A. Nella giornata di martedì, l’ormai ex tecnico scaleota ha rimesso il mandato formalizzando le proprie dimissioni al presidente Franco Oliva. Al suo posto Antonio Germano. 

Un cammino deficitario quello dello Scalea in queste prime 7 giornate di campionato, un solo punto in classifica che sentenzia l’ultimo posto con, a corredo una sola rete realizzata contro le 16 incassate. «Dispiace, per un senso di responsabilità e per amore verso il mio paese, ho preferito fare un passo indietro», l’approccio di Mandarano ai nostri microfoni.

Mandarano arriva allo Scalea da Scalea, la nuova società guidata dal presidente Oliva gli affida i primi atleti alla metà di agosto in attesa di completare la rosa per la stagione. Le promesse di nuovi innesti garantiti dal presidente però tardavano: «Trattavamo i giocatori che potevano essere adatti allo scopo – ci racconta il l’ex tecnico - ma alla fine, vuoi per questo problema vuoi per quell’altro, non riuscivamo mai a concludere niente». Tra un allenamento e un altro, gli altri soci cercavano di sbrogliare la matassa: «Quando è intervenuta l'altra parte della società, diciamo, abbiamo iniziato a prendere qualche giocatore».

Un rammaricato Mandarano: «Avevo creduto a tante cose che erano state dette ad inizio stagione, poi però non sono state mantenute. Ma nonostante tutto, ho sempre pensato che potessimo far meglio, ogni domenica positivo».

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Contrariamente, la storia racconta che tutto è andato peggiorando: «Sebbene sia arrivato qualche giocatore, la situazione era già un po' compromessa, eravamo entrati nel tunnel dei risultati negativi. Insieme allo staff si cercava una soluzione per un determinato problema ma immediatamente se ne presentava un altro ancora, la classica storia della coperta corta».  

Un epilogo amaro proprio nella città in cui vive: «Scalea è il paese in cui vivo, ho messo tutto l'impegno possibile per fare bene ma qualcosa è andato storto – concludendo con i  saluti di mister Mandarano - e per il rispetto che porto alla mia città, per i tifosi che sono speciali, ho preferito mettermi da parte».