È diventato anche stucchevole il nomignolo di Modriccione, perché Jacopo nato 28 anni fa a Gorizia, già per Dna, il segno del predestinato non è che lo abbia più di tanto mai sopportato. Lui da Corno Di Rosazzo e nello specifico dall’ASD Virtus di quel paesotto di 3.000 abitanti vicino casa sua, viene prelevato dai fini osservatori delle giovanili del Cagliari a 16 anni per poi diventare pedina di scambio importante per un altro vivaio d’eccellenza come quello della Fiorentina dove gioca assieme a gente come Gianluca Mancini, Federico Chiesa e Bernardeschi con prestazioni importanti con cui si guadagna prima il salto in Lega Pro con la Pistoiese e poi il salto in Serie B con la Ternana prima e con il Bari dopo, dove a fine stagione nonostante 20 presenze a buon livello, sconta il fallimento della società. A quel punto, ancora giovanissimo, lo svincolo e l’approdo dagli acerrimi nemici del Lecce. Ma è proprio in giallorosso che Petriccione mostra tutte le sue qualità. 

Da neopromossa a vincitrice della serie B, la squadra salentina guidata a centrocampo da Jacopo, anche con la firma di uno dei gol decisivi per la promozione in Serie A, a 23 anni si guadagna anche il nomignolo tanto inflazionato di cui sopra. Ma la serie A ricaccia anche Liverani che, da suo allenatore, paga il tonfo di una retrocessione che non gli impedisce, anzi, il trasferimento a Crotone; che però porta molte meno presenze nell’ancora più sfortunata e seconda esperienza dei pitagorici nella massima serie; e che, successivamente, comporta anche meno presenze in Serie B e prestiti non certo fortunati sia a Benevento che Pordenone. In due stagioni che diventano ferali anche per il Crotone calcio. Di rientro a casa base KR, Petriccione accetta l’inaspettata Lega Pro che lo scorso anno racconta di 36 presenze 2 gol e 5 assist, sempre al centro del progetto sia con Lerda che con il subentrato Zauli, oggi confermato nonostante l’immediata uscita dai play off contro il Foggia.

Anche in questa occasione Petriccione rischia di pagare peccati non proprio suoi e viene puntualmente segnalato tra quegli ingaggi che la società dei Vrenna non ha più intenzione di supportare; il Crotone acquista Lucas Felippe prospetto di lusso che predilige proprio quella posizione di play in campo, marchio di fabbrica del Petriccione, ma non arriva alcuna proposta decente, ne per lui né ovviamente per la società che più che giustamente non vuole regalare a nessuno. Così già prima del countdown viene riaggregato ai titolari e conseguentemente anche tra i convocati di Catania. Parte in panchina e la squadra fa una fatica bestia a contenere i siciliani anche per un giro palla che sembra quasi fine a se stesso.

Nella ripresa entra lui e Zauli beneficia di un possesso che costringe i padroni di casa ad abbassare parecchio il loro raggio di azione. Attorno al minuto 66’ i pitagorici con 12 passaggi in 40 secondi vedono i piedi (e la testa) del regista sempre promessa toccare la sfera 3 volte, e Tribuzzi ottimizzare l’ultimo traversone di D’Ursi per il goal partita che vale doppio perché contro una diretta concorrente. Nel frattempo, last minute, è tornato anche D’Errico: riuscirà Petriccione a ritagliarsi l’ennesimo spazio da protagonista e, soprattutto, tornare attore di una promozione che esalterà il suo (così come quello di altri) ruolo? A 28 anni, questa volta, la rinascita di un calciatore dai piedi buoni ed il fosforo attivo, può attendere di diventare certezza di una carriera ancora troppo caratterizzata da alti e bassi (quasi mai solo suoi). Dipenderà (anche) da mister Zauli se intenderà, da subito, riconnetterlo al centro del progetto a partire dalle scelte già di domenica prossima in casa con la Turris. D’Errico dovrà scontare la giornata di squalifica rimediata proprio nel disgraziato ritorno dei play off con il Foggia (dove fu espulso dalla panchina), Lucas Felippe ha dimostrato di potergli giocare accanto, Jacopo Petriccione potrà e saprà riprendersi maglia da titolare e ruolo da protagonista?