Piccoli passi in avanti per l'Isola Capo Rizzuto che, dopo la sconfitta inaugurale di Coppa Italia contro l'AEK Crotone, fa 1-1 contro il Cotronei nel secondo match del triangolare. A prescindere dal risultato, però, contava la condizione, soprattutto in virtù del ritardo di preparazione della formazione giallorossa. Padroni di casa inizialmente in vantaggio grazie al gol del nuovo arrivato Nacho ma, nel corso del match, subiscono poi il pari a firma di Boubacar. Un buon test, come spiega anche mister Gregorace.

Passi avanti 

Proprio il nuovo tecnico giallorosso si è espresso ai nostri microfoni nel post gara: «A differenza di di domenica contro l'AEK, ieri si sono fatti passi avanti dal punto di vista della condizione, anche se i ragazzi erano un po' stanchi avendo giocato due partite in tre giorni e sotto un caldo estremo. C'è comunque tanto da lavorare poiché siamo una squadra completamente nuova e manca ancora qualche giocatore, ma posso dire che è un gruppo che si dedica al lavoro e questo match è servito per mettere ulteriore benzina nelle gambe, anche perché ricordiamo che non abbiamo nemmeno fatto un'amichevole. Per questi motivi sono contento della disponibilità dei ragazzi che sono ancora al 60%».

Dieci giorni per recuperare

Con l'impegno di Coppa Italia ormai alle spalle, l'Isola Capo Rizzuto ha adesso circa dieci giorni per preparare al meglio l'esordio in campionato che aprirà il suo sipario il 15 settembre: «Menomale che ci sono questi dieci giorni per lavorare - continua Gregorace - sperando che arrivi anche qualcuno a darci una mano. Questo tempo, però, ci serve soprattutto per trovare la quadra giusta tra i ragazzi, inoltre stiamo lavorando tanto a livello tattico perché siamo sfilacciati tra i reparti. Un lavoro che era comunque comprensibile dal momento che c'è un gruppo nuovo e con soli tre o quattro elementi confermati».

Anno zero

Un anno zero in tutti i sensi dunque, e con il tecnico che sa bene cosa significa lavorare dalle basi: «Difficilissimo iniziare da zero, ma nella mia testa sono abituato poiché, come ho più volte fatto a Scalea, anche qui è da rifondare tutto e per una allenatore non è facile, e sfiderei chiunque a farlo. Un conto è avere una base di 7-8 giocatori e un altro è avere solo una o due pedine, ma a parte questo la voglia non mi manca e la società, in primis il presidente Enrico Comito, mi è vicina e mi aiuta in ogni cosa. Come si suol dire, mi sono fatto le ossa in tutti questi anni poiché ho sempre avuto a che fare con queste situazioni, anche se è un dispendio grosso di energie. Io penso a fare il mio lavoro e di farlo al meglio»