Manca solo qualche ora al match di ritorno delle semifinali di playoff, valevoli per la Serie A di pallanuoto, che vedrà impegnate la Rari Nantes Crotone contro la Roma Zero 9. Nella gara d'andata, giocata sette giorni fa nella Capitale, i pitagorici si sono imposti per 5 a 2 sui padroni di casa, e ciò ha dato maggiore grinta per la sfida di oggi pomeriggio. Nella serata di ieri, nonostante la pioggia, le due compagini si sono allenate alla piscina olimpionica di via Giovanni Paolo II, teatro del match odierno.

«Sarà fondamentale l'apporto del pubblico – ha dichiarato ai nostri microfoni il centroboa della Rari Nantes Gabriel Namar – perchè in queste partite rappresentano l'uomo in più. Ci aspettiamo una battaglia, come sono d'altronde le gare di playoff che ho già disputato in passato. Sono il frutto del lavoro svolto in tutto l'anno, quindi per forza sarà battaglia. È stata una settimana intensa, siamo tutti molto concentrati verso l'obiettivo di fare il meglio possibile, cercando di raggiungere questo storico risultato».

 


«Siamo orgogliosi, fieri e onorati di poter essere protagonisti di questo evento insieme ai nostri tifosi – ha dichiarato mister Checco Arcuri
– sono partite in cui non c'è bisogno di tirare fuori le motivazioni, ognuno le ha già da sé. La partita d'andata è stata giocata molto bene, adesso però dobbiamo essere due volte più bravi a replicare il buon lavoro svolto a Roma, e non vanificare tra le mura amiche quanto buono fatto finora».


Sul match di oggi pomeriggio è intervenuto con una nota anche il presidente della Rari Nantes, Emilio Ape:
«speriamo che Crotone risponda al nostro appello.
Speriamo di avere tante persone sugli spalti a fare il tifo per noi. Siamo in quella fase in cui ogni partita che giocheremo sarà sempre quella più importante. Ci stiamo godendo ogni istante di questi playoff. Non so se sia giusto parlare di sogno promozione, ma di certo la nostra presenza in queste fasi di campionato fino a qualche anno fa sembrava un sogno. Ed invece, siamo qui. Giochiamo e godiamocela».