Ad agosto il nostro network ha pubblicato un longform spiegando come la situazione degli impianti sportivi in Calabria sia pessima. Titolammo “Ultimo Stadio”, mettendo in evidenza tutta una serie di criticità. Si parlò della lotta contro il tempo per adeguare il Ceravolo di Catanzaro alla Serie B, sfida poi persa al netto dell’esordio “casalingo” al Via del Mare di Lecce. Trasferendoci a Cosenza il discorso cadde sullo stadio Marulla, ancora in attesa che la Regione stanzi i fondi richiesti e che vengano effettuati i lavori alla Tribuna B. Puntammo i riflettori su Reggio Calabria, che vanta uno dei palazzetti più grandi d’Italia ma meno utilizzati. Concludemmo quindi con un focus su Crotone e Vibo Valentia.

Il Sole 24 Ore ha pubblicato la consueta classifica dell’Indice di sportività 2023 e il quadro che ne esce fuori per la nostra regione è desolante. Delle 107 province italiane, quella calabrese messa meglio è Catanzaro che si attesta però nelle retrovie di questa speciale graduatoria all’84° posto. Seguono Reggio Calabria (90°), Vibo Valentia (92°), Crotone (100°) e Cosenza (102°). Insomma, per usare un termine caro agli amanti del settore, tutte in zona retrocessione

Indice di Sportività, di che si tratta

L’Indice di sportività (che misura la qualità e la diffusione dello sport a livello provinciale) si basa su 32 indicatori suddivisi in quattro categorie: struttura e organizzazione del sistema sportivo; sport di squadra; discipline individuali; relazioni dello sport con l’economia e la realtà sociale. Per ogni indicatore e categoria viene elaborata la classifica delle 107 province italiane. Tenuto conto del diverso “peso” attribuito ai singoli indicatori, è stata poi definita la classifica finale da Pts per Il Sole 24 Ore. Per lo più i dati fanno riferimento al 2022, per gli sport di squadra si considera la stagione 2022-2023.

Il divario con il Nord

La provincia di Trento si conferma leader con 1000 punti, ma è il divario con il Settentrione che alimenta un velo di rassegnazione per la Calabria. A parte il disastroso discorso legato alle strutture sportive (Cosenza la migliore all’84° posto, ndr), sono le relazioni dello sport con l’economia e la realtà sociale ad incidere in maniera negativa. Segno che non c’è una ricaduta sensibile e sostanziale sul territorio e che le eccellenze talvolta sono sconnesse da discorsi di prospettiva, magari legate ad avventure dalla durata di qualche stagione. Il calcio, con l’affermarsi del Cosenza in Serie B e la promozione del Catanzaro, vive un buon momento. Ma le altre discipline faticano a carburare. Laddove riescono, si scontrano inesorabilmente con i costi di gestione e l’entusiasmo imprenditoriale si affievolisce. Per farla breve, è lo specchio del divario tra Nord e Sud in termini di economia e di PIL.

I tentativi di Regione e Province

Dalla Cittadella di recente è arrivato il via libera alla giunta di Catanzaro per un contributo di 9 milioni di euro per il restyling del Ceravolo, di cui 3 già erogati. Da Cosenza, con cui la Regione vive una forte contrapposizione politica, si reclama lo stesso trattamento. Nel frattempo a maggio la vicepresidente Princi ha destinato nuove risorse al bando sport “Eventi sportivi occasione di aggregazione e conoscenza del territorio”. Si sono implementati i fondi fino ad 1 milione e 100mila euro. «Ribadiamo che il tessuto sportivo regionale - disse - ha bisogno del giusto sostegno sia in termini di infrastrutture dedicate, sia di promozione degli eventi sportivi come momenti di aggregazione e conoscenza del territorio».

La Provincia di Crotone ha pubblicizzato di recente, nell’ambito di alcuni progetti di rigenerazione urbana, la consegna dei lavori per una serie di impianti sportivi di quartiere per un importo di 1 milione e 600mila euro. Contestualmente ha pubblicato la gara per la realizzazione della Pista ciclabile di Poggio Pudano per un importo di 5 milioni e 400 mila euro.