Ancora una soddisfazione per la società biancoazzurra del patron Giorgio De Rosa che, dopo aver conquistato la vetta della classifica nel campionato di Eccellenza, il prossimo 22 dicembre potrebbe aggiudicarsi il trofeo regionale della Coppa Italia per poi accedere alla fase nazionale.

Una squadra, una società, che per la stagione puntava a un campionato di tranquillità puntando a una salvezza anticipata. Una squadra coesa e determinata con alla guida mister Alberto Aita, una squadra che ha superato l’immaginabile: «In questa squadra c'è un buon gruppo – l’analisi del tecnico affidata al nostro network -, c'è un lavoro che parte da lontano perché questo è il quarto anno che io sono qua e siamo partiti piano piano, mattoncino dopo mattoncino abbiamo costruito qualcosa di importante.»

Un cammino che porta alla vittoria del campionato di Promozione nella stagione 2022/2023 e, nella stagione seguente, il debutto in Eccellenza concluso, da matricola, con un ottimo 5° posto a quota 46 punti. «Quest'anno abbiamo costruito una buona squadra – precisa il tecnico – e senza nessuna pretesa perché l'obiettivo che ci eravamo prefissati era la salvezza. I risultati attuali sono il frutto di un grande lavoro che è stato fatto non solo dallo staff tecnico ma da tutta la società, tutti insieme, riuscendo a trovare anche giocatori che sposassero la nostra causa, la nostra mentalità e soprattutto il nostro modo di lavorare, il nostro modo di interpretare le gare.»

Nel confronto con mister Aita, spesso è intercalata la parola “salvezza” ma i risultati sinora raggiunti e migliorabili aprono scenari diversi: «Fino adesso abbiamo giocato senza nessun assillo. Diversamente, quando sei primo in classifica, ed è bello starci, così come è bello andare a fare una finale di Coppa Italia, è tutto bello. Dico sempre ai ragazzi che non dobbiamo mai limitarci a quello che abbiamo fatto perché possiamo fare ancora meglio, possiamo e dobbiamo fare meglio, dobbiamo migliorarci.»

Un primo posto in campionato che fino a poco tempo fa non era immaginabile: «Fino adesso è stato più semplice, forse perché nessuno ci vedeva come una squadra che potesse dare fastidio alle grandi, e invece ci ritroviamo noi lì adesso a essere quasi considerata grande. Però restiamo con i piedi per terra

Logico aspettarsi qualche volto nuovo, gli obbiettivi sono cambiati e servono ancor più energie da sfruttare: «È chiaro che a questo punto finiamo il girone di andata e vediamo un attimo come va il tutto e poi forse, se vogliamo davvero fare qualcosa da ricordare, possiamo intervenire in qualche reparto. Uno dei difetti che abbiamo è quello di essere numericamente pochi, sempre gli stessi dall'inizio del campionato che più o meno fanno sempre anche la Coppa, alla lunga questo sicuramente non è una cosa che fa bene.»

In un certo senso, tra campionato e coppa, la Serie D è più vicina, una sorta di doppia chiave per aprire il portone dell’innominabile categoria superiore «Sono cose a cui non pensiamo minimamente, no, nel modo più assoluto – continua l’allentatore –. Queste sono situazioni che forse bisognerebbe vedere più in là, più avanti, perché il campionato di ritorno in eccellenza sappiamo che è tutt'altro campionato. Siamo preparati perché la nostra è una squadra che già lo scorso anno ha dimostrato anche nel girone di ritorno di fare bene, non dimentichiamo però che lo scorso anno c'era solo una squadra, quest'anno sono tante le squadre perché, a partire da quelle che sono già nei play off, sono tutte squadre che possono vincere il torneo. Il campionato è talmente livellato che non ci sono partite scontate. Non è detto che, se la prima in classifica va a giocare con l'ultima in classifica vince di sicuro e fa risultato, assolutamente no. Questo è un campionato bello, secondo me, perché ci sono più squadre che possono lottare per vincere – conclude mister Alberto Aita - però parlare di Serie D ancora non me la sento.»