Sua maestà re Pietro Iemmello siederà sul trono calcistico di Catanzaro, almeno, fino al 2026. Mancava solo l’ufficialità, arrivata nella serata di ieri 4 settembre, ma negli ambienti giallorossi già si sapeva che il capitano, nato sui tre colli, sarebbe rimasto rimato ancora nella squadra con cui ha stravinto negli ultimi due anni e nella città che lo ama in maniera incondizionata. Infatti dal suo arrivo, durante la finestra invernale di mercato  dell’ormai lontano gennaio 2022, il Catanzaro è tornato a volare alto.

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Nella seconda metà di stagione del campionato di Lega Pro 2021/22 contribuì al raggiungimento del secondo posto in classifica mettendo a segno 6 gol durante la regular season e 2 nei playoff conclusisi con la sconfitta in semifinale contro il Padova. Poi durante l’annata successiva, quella dei record, quella che in cui le Aquile hanno dominato il girone C di Serie C volando in cadetteria, ha siglato 31 gol (28 in campionato, 1 in Coppa Italia e 2 in Supercoppa) e realizzato 10 assist. La scorsa stagione poi, quella in cui i giallorossi, da matricole, sono riusciti ad arrivare a un passo dalla finale playoff, ha realizzato 17 reti e 7 assist. Nello scorso turno del campionato in corso è sceso in campo con le Aquile per la 99esima volta contro la Carrarese, siglando la marcatura numero 57.

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È inutile dirlo, quando serve, quando c’è bisogno di lui, c’è sempre. Insieme al suo fido scudiero Tommaso Biasci, nei due derby contro i rivali di sempre del Cosenza lo scorso anno ha messo la sua firma, soprattutto nel primo allo stadio Ceravolo - quando la squadra veniva da 3 sconfitte consecutive – ha scongiurato la crisi segnando la prima rete (“Vi ho purgato ancora”: la nota esultanza n.d.r.) e servendo poi l’assist per l’attaccante giallorosso numero 28 che ha siglato il definitivo 2 a 0. Questo è solo un esempio che fa capire quanto sia importate Iemmello per Catanzaro e Catanzaro per Iemmello. È il leader in campo e fuori, è il condottiero, è l’anima della squadra, è l’esperto che detta la linea e dispensa consigli ai suoi compagni più giovani.

Quindi lunga vita a re Pietro, un calciatore ma soprattutto un uomo che grazie alla sua caparbietà e al suo talento ha fatto tornare grande la passione per il calcio e per lo sport in generale a Catanzaro, in provincia e in tutta la Calabria.