C’è un filo comune che unisce i momenti no di Catanzaro e Vibonese. Una costante pericolosa fatta di lacrime e bocche amare. Di sconfitte consecutive ed una pioggia di gol subiti. Ma soprattutto di palloni in fondo al sacco mancati.

 

Una sterilità sottoporta formato gigante che sta caratterizzando questo inizio di campionato targato 2016/2017. E se per il club giallorosso la storia è sempre la stessa fin dall’esordio, salvo l’illusione Fidelis Andria, per i rossoblu di Massimo Costantino la ricostruzione da fare è un po’ diversa, fatta da un avvio super con quattro punti in due partite con tanto di aria da vetta. Poi il crollo. Come i cugini giallorossi. Peggio dei cugini giallorossi nelle ultime quattro partite. Altrettanti kappaò per i montelonesi, tre per la squadra dei tre colli.

 

Periodo caratterizzato, appunto, da una forte inefficacia davanti la porta e da troppa leggerezza in difesa. A voler prendere in esame solo gli ultimi 360’minuti i numeri raccontano di sette gol subiti dal Catanzaro, sei quelli incassati dalla Vibonese. Zero le reti fatte per i Costantino boys, tre (tutti nella partita con l’Andria) per gli uomini di Somma. Poi il buio. Ed una luce in fondo al tunnel solo intravista grazie a delle prestazioni, soprattutto le ultime, convincenti.


Una piccola soddisfazione che però non cambia la sostanza. In fondo si sa, se non segni non vinci. E spesso perdi. I numeri non mentono.

 

Alessio Bompasso