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La Reggina è pronta a svoltare. In società innanzitutto. Per il campo bisognerà aspettare almeno domani le decisioni della Corte d'appello federale sulla maxi penalizzazione di 12 punti inflitta al club dello stretto dalla Procura federale. Poi si vedrà. Questi i due principali punti trattati dal patron amaranto, Lillo Foti, nella conferenza stampa fiume tenuta stamattina. La svolta sarebbe racchiusa nel passaggio del 51% delle quote al famoso gruppo italo-australiano.
"C’è stato l’interesse di rilevare il 51% della Reggina, - spiega Foti - con la costituzione di un consiglio di amministrazione che prevedeva che la mia figura non fosse più presente. Io ho accettato". "Ho lavorato in ventinove anni solo per l’interesse della Reggina. Viviamo in un momento particolare, e nel ruolo delle riforme che mi è stato affidato, sto lottando perché il calcio è sempre meno credibile. Ho presentato una relazione e ho detto che, oltre al tetto delle rose, in fase di iscrizione ci sono sempre situazioni poco chiare. Al primo articolo del codice di giustizia sportiva si parla di lealtà, e assicuro che la Reggina è leale. Forse manca talvolta liquidità, ma ha la coscienza pulita".
Ancora sulla cessione della società amaranto: "Ho ricevuto una mail dove mi veniva data conferma dell’interesse di investire nella Reggina, ma che serviva ulteriore documentazione circa il futuro. Avevano bisogno di un piano di investimenti di tre anni. Il gruppo di investitori avrebbe investito dieci milioni per riportare la Reggina almeno in B. Stiamo parlando di soggetti credibili, in un territorio dove c’è gente che li guarda con simpatia. In Australia hanno un ruolo importantissimo".
E si fa avanti anche l'ipotesi di creare un nuovo impianto: "Un fondo internazionale, tempo fa, mi ha contattato per sapere se c’era la possibilità di investire in un nuovo stadio. È un’operazione che la Reggina ha sempre sognato. Ci siamo confrontati e hanno valutato l’area di Catona, facendomi un prospetto. All’epoca c’era il commissario prefettizio. Ci sono state quattro riunioni. L’investimento era di cento milioni di euro, per dare lavoro a 150 persone per tre anni".