Il centrocampista classe 2004 in vista della sfida casalinga con i siciliani: «Il match sarà sicuramente tosto, anche perché quest'anno non ci sono squadre contro cui potersi rilassare»
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La Vibonese cerca il quarto successo di fila in questo campionato dopo le vittorie contro Locri, Pompei e Castrum Favara. Adesso, all'orizzonte, c'è l'impegno casalingo contro la Sancataldese che, con un successo, permetterebbe ai rossoblù di rimanere quantomeno terzi e stare col fiato sul collo al Siracusa. Nel complesso l'inizio di stagione della Vibonese non è poi così male, anzi, il club rossoblù ha dimostrato le sue potenzialità e la sua forza. Domenica, dunque, è arrivato il tris di successi e peraltro maturato in trasferta, in terra agrigentina, casa del Castrum Favara. Una gara in cui la formazione di mister Facciolo si è imposta per 1-2 pur non dimostrando quella brillantezza nel gioco ma nel calcio, si sa, contano i punti. Ora però c'è una nuova sfida a cui pensare, con la Vibonese che tornerà davanti al proprio pubblico e affronterà la Sancataldese con l'obiettivo di trovare il quarto successo di fila.
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Le parole di Milazzo
Ai microfoni ufficiali del club rossoblù, in vista del match casalingo in programma domenica alle ore 15, si è espresso Simone Milazzo. Il centrocampista classe 2004, cresciuto tra i vivai di Catania e Torino, sta pian piano entrando nel cuore dei tifosi: «Nella partita contro il Castrum Favara non abbiamo espresso il nostro miglior calcio ma l'importante era portare a casa i tre punti, a prescindere dalle problematiche che ci possono essere in campo o fuori. Noi siamo già concentrati per il match contro la Sancataldese che sarà sicuramente tosto, anche perché quest'anno non ci sono squadre contro cui potersi rilassare e dunque ogni avversario è attrezzato per fare bene in campionato».
E ancora: «Noi facciamo quello che ci dice il mister e cerchiamo di farlo bene, ma è ovvio che alla fine la differenza la fa l'atteggiamento. Stiamo crescendo tutti e quando la squadra fa bene facciamo bene tutti poiché non è una questione singolo bensì di collettivo. Domenica invito tutta la tifoseria a venire allo stadio perché sarà una bella partita»