Terminata la stagione anche per l’attività amatoriale ricreativa che ha dato enormi soddisfazioni, tra le altre, anche per la conquista del Premio Disciplina da parte della squadra della Casa Circondariale di Catanzaro. La consegna della targa direttamente avvenuta negli uffici della Direttrice del carcere, Patrizia Delfino, la cui squadra composta esclusivamente da detenuti era stata inserita nel girone A del Torneo Ricreativo Amatori della Delegazione Provinciale di Catanzaro.

Visibilmente soddisfatto lo stesso presidente del C.R. Calabria Saverio Mirarchi: «Sono felice perché questo premio è la chiara testimonianza del raggiungimento dell’obiettivo principale di questo progetto e cioè il rispetto delle regole e la rieducazione per i soggetti detenuti. Ringrazio ovviamente la direttrice della Casa Circondariale di Siano, con la quale abbiamo avuto modo di progettare altre iniziative, tra cui lo svolgimento di un corso per allenatori di calcio Uefa “Livello E”, in collaborazione con il Coordinamento Calabria del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC, che si svolgerà a settembre all’interno dell’Istituto. Non è semplice e scontato sviluppare un’attività così articolata come un campionato di calcio al quale partecipano le squadre associate ed i detenuti ma attraverso una sinergia così importante si è riusciti a completare un progetto dall’alta valenza sociale. Il Premio Disciplina rappresenta ovviamente una vera e propria vittoria sportiva, tanto da ricevere questo che è a tutti gli effetti un giusto attestato di merito».

La direttrice della Casa Circondariale, Patrizia Delfino, sottolinea come «il premio disciplina sia perfettamente in linea con il principio rieducativo della pena. È fondamentale, infatti, affinché sia realmente applicabile l’art. 27 della Costituzione, che l’insieme delle attività ludico-ricreative e sportive siano organizzate valorizzando le capacità personali dei detenuti e neutralizzando tutti gli effetti negativi che sono prodotti dalla detenzione. Il tempo libero, attraverso la forma del calcio, si pone come uno spazio educativo in grado di offrire stimoli e come un’occasione di comunicazione, grazie al contributo dell'allenatore Gino Caglioti, volontario che si è impegnato migliorando il rapporto dei detenuti con il loro corpo e con il rispetto delle regole. La vincita del premio dimostra come il tempo della detenzione debba essere un tempo proficuo, ricco di contenuti trattamentali. Tale attività di calcio ha avuto ottimi risultati grazie al lavoro di sinergia tra la direttrice, l'area educativa in particolare il funzionario Vincenza Di Filippo e il personale di polizia penitenziaria rappresentato dall'ispettore Proganò».