Settimana campale. Quelli che verranno saranno giorni di grande importanza per la storia della Reggina 1914, attanagliata da difficoltà sia calcistiche che extra sportive. Venti di bufera si sono evidentemente abbattuti sul club, guidato dal Patron Saladini e dal Presidente Cardona. L'Ansa di sabato sera, unita al 4-0 ricevuto dal Cagliari, ha gettato la piazza nello sconforto. Sono troppo vividi i fantasmi del maggio scorso, quando il fallimento fu scongiurato dal passaggio di proprietà last-minute. Analizzando quanto sta succedendo, mettendo da parte le inafferrabili (e inaffidabili) chiacchiere sparse sui social legate a possibili penalizzazioni, proviamo a delineare tre scenari di quello che potrebbe succedere nel prossimo futuro.

Partiamo da un assunto: la Reggina si dovrà difendere in Federazione, tutelando se stessa e la propria convinzione di aver operato nel rispetto delle leggi di Stato, quand'anche questo abbia significato non rispettare le normative Figc. Per questo il deferimento è una realtà e non potrebbe non esserlo, viste le attuali regolamentazioni, per certi versi obsolete, federali. A questo punto, sono tre gli scenari possibili in casa Reggina.

Penalizzazione in primo grado e poi ricorsi

Il primo scenario tramuterebbe il deferimento in condanna, con una penalizzazione stimata fra i 4 e gli 8 punti, almeno stando al contesto attuale. Un macigno per la squadra di Inzaghi che si ritroverebbe proiettata nella seconda metà della classifica. A quel punto, però, la Reggina, tramite ricorsi vari, si andrebbe a tutelare in tutte le sedi, passando anche per un Tribunale del Coni che, forse, è l'organo più in linea con l'idea della società dello Stretto: quella di dare priorità a una legge di Stato rispetto a una federale.

Assoluzione

La Figc, che nelle ultime ore si è riunita presieduta da Gabriele Gravina, analizzando anche il caso Reggina, decide di non penalizzare gli amaranto, comprendendo che il mancato pagamento di alcune spettanze (contributi Irpef e Inps) sia stato puramente dovuto alle limitazioni imposte dal concordato non ancora omologato dal Tribunale.

Esclusione

La riportiamo perché, a livello regolamentare, esiste effettivamente una via che porti a una via durissima nei confronti della Reggina. Sminuirla, far finta che non sia una pur remota ipotesi, cancellarla dall'immaginario sarebbe sbagliato. La società deve tutelarsi e per farlo ha anche il dovere di prendere in considerazione anche la peggiore delle possibilità. Qualora la Figc decidesse di applicare la sanzione più pesante, la Reggina si ritroverebbe fuori dal campionato di Serie B. Come detto, tuttavia, è una chance distante dalla concreta fattibilità, anche per l'importanza di una piazza come Reggio Calabria, quinta per media spettatori del torneo cadetto.

Tempistiche

Oggi, come detto, c'è stata la riunione federale in cui, chiaramente, il caso Reggina ha avuto un'importante analisi da parte del Presidente Gravina e dei suoi consiglieri. La decisione, però, non è dietro l'angolo, dal momento che ancora manca la ratifica del deferimento agli amaranto, che precederebbe necessariamente qualsiasi penalizzazione. I tempi, comunque, saranno stretti: l'avvicinamento della fine del campionato impone celerità, sopratutto nel caso in cui ci fosse la possibilità che gli amaranto possano essere coinvolti in zona playoff o playout.

In tutto questo, inoltre, si interseca l'attesa omologazione del Tribunale sul concordato: un passaggio di vitale importanza, che dovrebbe compiersi in aprile.