Terremoto in casa Gioiese. Il principale sponsor, fonte vitale di sostentamento per il club, fa un passo indietro. Francesco Sergi, con un comunicato sui social, ha fatto sapere il suo svincolamento dal progetto.

Francesco Sergi è stato uno sponsor che ha contribuito in modo decisivo all'iscrizione al campionato e alla costruzione dell'organico. Non sarà semplice fare a meno del suo appoggio per sopperire alle necessità della squadra. L'entourage viola si sta muovendo con solerzia per proseguire ugualmente il cammino nel torneo di Serie D.

Nelle scorse ore la società ha fatto sapere, con un comunicato stampa, che è «indetto un incontro pubblico nella sala consiliare “Antonino Scopelliti” di Gioia Tauro, mercoledì alle ore 17:00». Il fine è di sensibilizzare tifosi, amministratori locali, imprenditori e sponsor che volessero contribuire per tentare di salvare la categoria. Si valuteranno le mosse da intraprendere per aiutare la Gioiese. Il presidente Cesare Raso da solo è palese che non possa garantire il proseguo del campionato.

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Il club è in difficoltà, ma l'ambiente viola è compatto, con la proverbiale passione, per risollevare le sorti dell'amata squadra e garantirle un futuro. Tanti sono stati i sacrifici fatti dalla presidenza con a capo Cesare Raso, il vicepresidente Saccà, la famiglia Ventra, i quali negli anni hanno conseguito vittorie inaspettate e fornito dedizione assoluta. Ma la Serie D richiede un esborso economico non indifferente, insostenibile per poche persone. 

Anche il fattore campo ha influito negativamente quest'anno. L'indisponibilità dello stadio di casa "P.Stanganelli" ha influito sugli abbonamenti e gli sponsor, che non hanno contribuito nel modo in cui evidentemente si pensava. La città non si è dimostrata, forse, pronta su diversi punti di vista. Anche l'Amministrazione comunale ha una sua parte di colpe. In ogni caso, molti club sono in difficoltà economica, altri verranno risucchiati da questa criticità che il calcio purtroppo presenta. Uno sport dove, anche nel dilettantismo, è il denaro a padroneggiare sulla passione. La Gioiese, comunque, è viva. La stagione continua per come potrà continuare.

Il club procede nel suo percorso, affiancato dagli encomiabili tifosi, su tutti il gruppo "Ultras Viola 01" guidato da Girolamo Cutrí, i quali si stanno stringendo attorno alla squadra per tentare concretamente di risollevarla. Si dovrà vedere adesso quali saranno le evoluzioni della vicenda e se la guida tecnica rimarrà a capo della squadra e quali calciatori continueranno a vestire la gloriosa maglia viola. Una cosa è certa: non si può buttare tutto quello che di buono è stato fatto fino ad oggi. La speranza per il popolo viola è che vengano trovate le giuste soluzioni per garantire la sopravvivenza di un club ultracentenario, che rappresenta una città importante, con tantissimi tifosi, che offre coesione, aggregazione sociale, anche per i tanti giovani del territorio.

La nota di Francesco Sergi

«Il calcio è passione il calcio sudore il calcio è soprattutto amore verso una palla che rotola, spesso in tutto questo si innescano dinamiche strane di invidia di meri interessi personali, e tutto si imbruttisce velocemente venendo anche meno la gratificazione personale. Purtroppo le sfide difficili spesso mi attraggono e mi fanno dimenticare la retta via. Mi voglio però forgiare che quando ho messo la faccia davanti ho sempre onorato e rispettato impegni presi. Ho voluto aiutare un caro amico e ne ho conosciuti tanti altri nel percorso che mi hanno arricchito in più nella formazione sociale, ma è venuto un tempo che come si dice quando devi combattere con 1000 cose e solo tutto viene meno. Sono convinto di aver sempre fatto il massimo di aver aiutato degli amici che avevano bisogno di aver messo la faccia stessa in cose non mie in posti non miei e di averli in parte aiutati a sistemare alcune cose vecchie che si trascinavano senza che si trovasse una soluzione. Da oggi mi dedicherò’ lavoro permettendo alla mia creatura la Palmese, squadra rinata dagli enfausti vecchi e che in due anni abbiamo riportato dove si meritava di stare e dove io in primis ho buttato anima e cuore e risorse economiche per farla risorgere. Sarò solo dedicato a questo progetto perché probabilmente averne fatto più di uno non ha portato gli esiti sperati, dunque ringraziando l'amico Raso e poi a venire i vari Gino , Domenico, Giuseppe, Antonino e tutti gli altri non mi resta che augurargli un futuro migliore è un in bocca al lupo per l'avvenire»