Il tecnico rossoblù: «Pressione per il primo posto? Assolutamente no. Non pensiamo a vincere il campionato ma a giocare bene»
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Decimo turno del campionato di Serie D alle porte e con la Vibonese che, allo stadio Luigi Razza, attende il Ragusa di mister Erra. Rossoblù che scendono in campo come primi della classe (in concomitanza con la Scafatese) ma soprattutto reduci da sette risultati utili consecutivi (6 vittorie e un pareggio). Di fronte ci sarà una squadra in astinenza da vittoria da quattro turni e desiderosa di rialzarsi dopo il KO interno contro il Sambiase di una settimana fa, cercando così di lasciare una zona pericolosa come quella playout.
Facciolo tiene alta la concentrazione
Una gara da non sottovalutare insomma, e questo mister Michele Facciolo lo sa bene, come afferma nelle dichiarazioni pre-gara ai microfoni ufficiali del club: «Il primo obiettivo non è quello di mantenere il primo posto ma quello di fare una buona prestazione, giocando il nostro calcio sapendo di affrontare una squadra con una classifica che, attualmente, non rispecchia il suo reale valore. Proprio per questo sarà una gara da prendere con le pinze». Il tecnico rossoblù non si fa poi abbindolare dall'unico acuto in campionato finora: «Vince poco, certo, ma perde anche poco e i 4 pareggi sono significativi. Sarà un match difficile ma noi sappiamo cosa dobbiamo fare, ovvero cercare di comandare il gioco, ricordando che le palle inattive sono una potenziale occasione per poter sbloccare la partita, dobbiamo però avere pazienza ed essere bravi a ripartire». Nessuna pressione per il primo posto: «Assolutamente no perché noi non abbiamo in testa di vincere il campionato ma giocare gara dopo gara. I ragazzi hanno fatto una buona settimana preparando nel dettaglio la partita, poi è chiaro che in campo può succedere di tutto. Dobbiamo essere bravi a portare l'inerzia dalla nostra parte». Infine l'appello ai tifosi: «Mi auguro che ci sia una massiccia affluenza di pubblico perché portare tanti tifosi allo stadio vuol dire aiutare la squadra. Se i ragazzi sentono il calore dei propri tifosi allora spingono di più e vanno oltre l'ostacolo».