Attualmente tesserato per la Gioiese in Serie D, al suo attivo diverse avventure e la capacità di sapersi sempre rapportare con il sorriso
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L’aspetto che più caratterizzava la figura di Fortunato Spadaro era relativo al fatto di sapersi rapportare sempre con serenità, con il sorriso, con l’ironia. Era di una pacatezza estrema, raramente lo si ricorda arrabbiato. Ma lui sapeva farsi rispettare proprio così, portando buonumore e serenità. Era benvoluto da tutti, insomma, e tutti ne piangono la scomparsa, a causa di un brutto male contro il quale ha vanamente combattuto.
La Gioiese lo aveva chiamato per costruire la squadra per la Serie D, partendo praticamente da zero. Era anche un modo per provare a dimenticarsi di dover convivere con quel “compagno maledetto” che alla fine non gli ha lasciato scampo. Fortunato Spadaro si era messo sotto, facendo quel che ha sempre fatto nel corso di una carriera che lo ha visto collaborare con diverse squadre, dando anche una mano, in modo del tutto disinteressato, a tutti coloro che gli chiedevano un parere o un consiglio. Il telefonino puntualmente all'orecchio, trattative anche di notte, conoscenze e amicizie, di tutto e di più.
Per una strana coincidenza Spadaro è scomparso a pochi giorni dalla gara fra il Locri (la squadra della sua città) e la Gioiese (la sua attuala squadra). Nel corso della sua carriera ha lavorato con la Rosarnese, la Palmese, l’Interpiana Cittanova e tante altre ancora: il calcio era una grande passione e la competenza era evidente. Tutto il calcio dilettantistico calabrese ne piange la scomparsa e sui social sono numerosi i pensieri e i ricordi verso una persona che ha saputo farsi amare ed apprezzare.