Le partite vinte a Malaga e a Torino, i quattro tornei stagionali conquistati, la semifinale a Wimbledon in uno straordinario 2023 per il tennista azzurro diventato il vero testimonial dell'intero movimento
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La vittoria di Malaga in Coppa Davis contro l’Australia dà al tennis italiano l’ennesima conferma di poter contare sul miglior giocatore al mondo. Al di là della classifica Atp che vede Novak Djokovic in testa, gli ultimi eventi (Coppa Davis e Atp Finals) confermano il trend di un ventiduenne pronto a scalare ogni classifica e di poter puntare nella stagione 2024 alla vittoria di uno slam.
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Stiamo parlando di Jannik Sinner, numero 3 del ranking mondiale dietro il tennista serbo e il russo Daniil Medvedev, un campione cresciuto in maniera esponenziale in questa stagione. Un 2023 da incorniciare per il ventiduenne di San Candido in cui ha raggiunto la semifinale di Wimbledon, vinto il primo Atp 1000 a Toronto, si è imposto a Pechino e Vienna battendo due volte Daniil Medvedev, ha sconfitto un altro nastro nascente, lo statunitense Ben Shelton che in futuro farà parlare di sé, in una lunga maratona a Bercy. Ma il vero salto di qualità Sinner lo ha fatto nelle ultime due settimane: arrivando in finale, battendo Novak Djokovic nel round robin, all’Atp Finals di Torino e trascinando l’Italia alla conquista della Coppa Davis a Malaga, quarantasette anni dopo la vittoria in Cile del 1976.
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Un elenco di successi lunghissimo che sintetizza al meglio la crescita del fenomeno Jannik Sinner, che lo mette in testa al movimento mondiale del tennis. Un fenomeno unico legato alla giovanissima età. Per trovare un esempio simile bisogna tornare indietro al 1985 quando il diciassettenne Boris Becker vinse a Wimbledon o scomodare Re Roger Federer, che qualche anno dopo sconfisse Pete Sampras sull’erba inglese, prima di prenderne il testimone quale leader e guida del tennis mondiale. Confronti storici “pesanti” per il 22enne tennista azzurro che può contare su una novità assoluta: Sinner è oggi il volto, il testimonial e il leader a 360 gradi del tennis mondiale. Gli altri grandi tennisti lo sono diventati nel tempo, lui è già il Re, al di là dei punti del ranking Atp.