101 motivi per odiare il CoSenz’A e tifare Catanzaro”. Il gioco di parole che lo scrittore e giornalista Paolo Vaccaro ha usato per titolare il suo libro racchiude praticamente già tutto il significato del suo lavoro. Non c’è tanto da spiegare. La rivalità storica tra i due club calcistici calabresi è nota a tutti sia in regione che fuori dai confini.

Ma l’autore di Sellia Marina, nella prefazione del suo libro, ci tiene a specificare che «il termine "odiare" è inteso nell'accezione di "rivalità sportiva". Quella rivalità sana, fatta di sfottò, prese in giro e canzonature goliardiche, che nulla hanno a che vedere con episodi di violenza o guerriglia».

Questa sera alle 18:00 nella Sala consiliare del Comune di Sellia Marina Vaccaro presenterà il suo lavoro, ottavo di una collana dedicata agli sfottò nei derby. Nel libro si ripercorre la storia del Catanzaro e del Cosenza dal punto di vista di un tifoso giallorosso: leggende, cori e striscioni rimasti agli annali, le partite più importanti disputate e molto altro.

«Il tifoso, quello vero, ride e gufa delle disgrazie altrui, prende in giro, ma non manca mai di rispetto. Tuttavia, quando ci sono di mezzo i "cugini" rossoblù, è giusto sfoggiare un irriducibile antagonismo e sbandierare con orgoglio la nostra catanzaresità», si legge ancora nell’introduzione.

«Con loro conviviamo ogni giorno, abitiamo nella stessa terra, siamo tutti calabresi – prosegue -. Potremmo mai odiarli fino in fondo? Ma la storia, lo stile, la cultura e in generale il modo di essere sono diversi. Soprattutto nel modo di tifare. Per questo, di motivi per odiare calcisticamente e cordialmente quelli lì, ce ne sono tanti. Se ne ripropongono solo centouno, ma chi li conosce sa già che sono pochi e che non basterebbe un'intera risma di fogli di carta per elencarli tutti».

In molti anche a Catanzaro si augurano che il Cosenza si salvi per poter così disputare un derby di Serie B che manca ormai da tantissimo tempo.