A quasi trentadue anni, Marcello Trotta, ieri sera si è preso una rivincita che non avrebbe mai immaginato, anche senza esultare. Un disastroso Crotone, che fu suo nei primi due anni di serie A per 63 gare con 10 goal, gli ha regalato una coda di gloria ieri sera, siglando il definitivo 2 a 1 in favore di un Brindisi che retrocede nonostante la vittoria allo Scida.

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Trotta, arrivato in riva all’adriatico pugliese in gennaio dalla serie D della Pistoiese per dare qualche speranza di salvezza, aveva segnato solo contro Latina e Francavilla nelle precedenti 9 giornate giocate in questo girone C della Lega Pro, quest’anno. Ma anche lo scorso anno ad Avellino aveva timbrato contro la sua ex squadra nel 3 a 1 a favore degli irpini che determinò il cambio di Lerda sulla panchina pitagorica, favorendo l’arrivo proprio di mister Zauli che ereditò una squadra seconda a 10 punti dal Catanzaro dei record.

Strano il destino e soprattutto “l’attaccamento” dei tifosi rossoblù a Marcello Trotta che, indubbiamente, ha vissuto il suo momento migliore proprio in Calabria, nella sua non banale carriera, a cavallo del lungo periodo in cui fu giovane promessa di proprietà del miglior Sassuolo. Nonostante fu determinante per l’inizio della cavalcata entusiasmante che iniziò dal 9 aprile del 2017 con l’assist per il secondo e decisivo goal di Falcinelli per la vittoria sull’Inter che era di Pioli all’epoca, e poi per il successivo goal che fruttò il pari contro il Milan di Montella, nella stagione del miracolo salvezza di Davide Nicola, Trotta è stato più “vituperato” che acclamato a Crotone. Nella successiva stagione i suoi sette goal (più quattro assist) non hanno cancellato recriminazioni contro una punta che, in termini realizzativi, non è mai stato un fulmine di guerra; ma che in termini di impegno, mobilità e disponibilità, non si è mai certo risparmiato.

Non è un caso che ieri, quando la curva sud cercava di “marcare” la distanza dalla sua squadra, si è andata a cercare e trovare i cori in favore di Daniele Vantaggiato, l’altro ex che, però, era in panchina (senza poi essere nemmeno entrato) e di certo non ha vissuto gli anni di serie A, mettendo a segno 20 goal in 64 gare tra serie B e serie C tra il 2003 ed il 2006. Eppure solo un pizzico dello spirito che il campano di Santa Maria di Capua Vetere sarebbe urgente, più che necessario, per solo sperare in una coda di stagione dei rossoblù che hanno vinto solo a Messina nelle ultime 14 giornate di campionato. 

E che tutto l’ambiente abbia perso oramai la trebisonda prima della trasferta a Castellamare di Stabia che precederà le altre due sfide in casa contro il Monopoli e la trasferta ad Avellino, ci sono state le ammissioni (parziali) di mister Zauli a fine partita shock di ieri sera: «Per me dimissioni significano resa - ha detto Lamberto Zauli - ed a me piace lottare per rialzarmi. Questo è il punto più basso della mia gestione, ma io lotto».

Il Crotone oggi è nono al penultimo posto utile per i play off, con dietro (in ordine) Sorrento, Foggia, Cerignola e Messina a tre e quattro punti di distanza, ed anche riuscisse a spuntarla ad entrare in griglia, dovrebbe sicuramente andare a vincere in uno dei campi tra Casertana, Picerno, Taranto o Giugliano, che, oggettivamente, sembrano al momento più che proibitivi. Ma nello stadio in cui Tumminello è in ginocchio dopo aver segnato il dodicesimo goal stagionale e Trotta merita l’oblio mentre Vantaggiato (quarantenne e brindisino di nascita) viene osannato come l’ex compianto, vale tutto; magari anche sperare che questa stagione possa ancora dare speranze…