Il Cosenza esce con le ossa rotte dal Mazza di Ferrara e la posizione di Dionigi non è più solida. Anzi. Il presidente Guarascio, dopo il ko con il Genoa, aveva chiesto una svolta immediata esponendosi mediaticamente. A margine della terza sconfitta consecutiva e del 5-0 incassato lontano dal Marulla, l’ipotesi di un esonero inizia ad assumere una certa consistenza. A fronte di un passivo così pesante non esistono attenuanti. I passi indietro rispetto ad inizio stagione sono così lampanti che si riaffacciano quei fantasmi che lo spareggio col Vicenza aveva scacciato. Evidentemente solo per qualche mese.

Dionigi cambia, ma non troppo

Dionigi mantiene la difesa a tre, ma rispetto a sabato scorso col Genoa rispolvera Vaisanen dal 1’ e prova a dare maggiore equilibrio con due trequartisti (D’Urso e Brignola) alle spalle di Butic. A centrocampo torna Voca, con Calò che finisce in panchina. De Rossi, per la prima al Mazza, dà seguito alle indiscrezioni della vigilia e non si discosta dal 3-5-2, dove l’amatissimo ex La Mantia e Moncini compongono una temibile coppia.

Spal padrone del campo

Il portiere del Cosenza capisce subito che sarà una giornata particolare, considerato che dopo 40 secondi deve distendersi su una rasoiata di Maistro dalla distanza. Dopo una decina di minuti di possesso palla e predominio della Spal, il centrocampista biancazzurro ci riprova sbagliando mira. Sulla traiettoria, però, c’è Moncini che devia fortuitamente in rete: 1-0. Il raddoppio arriva al 22’. Break dei padroni di casa a centrocampo e sfera che arriva a Tripaldelli a sinistra. Il cross è perfetto e viene chiuso con il quinto opposto, Dickmann, che sovrasta Panico e corre via ad esultare.

Alfonso dice no a Butic

Incassate due sberle, D’Urso e compagni per forza di cose cercano di alzare il proprio baricentro. Il primo segnale di vita dei rossoblù, tuttavia, arriva poco dopo la mezz’ora su un calcio piazzato dove svetta Butic. La zuccata è perfetta, ma lo è anche l’intervento di Alfonso che stoppa le sue velleità di riaprire la contesa. Nella ripresa Dionigi non cambia e la Spal cala il tris. E’ sempre Dickmann ad affondare sulla destra e crossare basso. Panico, con un intervento scomposto beffa il proprio portiere.

Il Cosenza affonda

La partita è già bella ed impacchettata, ma De Rossi non vuole che i suoi facciano regali al Cosenza. Allora decidono di farlo Vaisanen e Matosevic che non si capiscono su un pallone lungo e permettono a Maistro di appoggiare indisturbato in porta per il poker. C’è spazio, mentre dal settore ospiti i 731 supporter calabresi scelgono l’ironia senza abbassare i decibel del proprio tifo, anche per il 5-0. Merito di Peda che indovina il colpo di testa giusto. Dalle parti di Via degli Stadi sono attesa novità entro le prossime 48 ore.

Il tabellino

SPAL (3-5-2): Alfonso; Peda, Meccariello (23' st Almici), Dalle Mura; Dickmann (15' st Fiordaliso), Murgia (32' st Prati), Esposito, Maistro (15' st Valzania), Tripaldelli; La Mantia, Moncini (23' st Finotto). A disp.: Pomini, Thiam, Arena, Proia, Tunjov, Zanellato, Celia Rabbi, Rauti. All.: De Rossi
COSENZA (3-4-2-1): 
Matosevic; Vaisanen, Rigione, Venturi; Rispoli, Voca, Brescianini (8' st Kornvig), Panico (8' st Gozzi); Brignola (8' st Zilli), D’Urso (27' st Sidibe); Butic (33' st Nasti). A disp.: Marson, Meroni, Camigliano, Calò, Larrivey, Merola, Arioli. All.: Dionigi.
ARBITRO: 
Ayroldi di Molfetta
MARCATORI:
10' pt Moncini (S), 22' st Dickmann (S), 3' st Panico (C, aut.), 12' st Maistro (S), 28 Peda (S)
NOTE:
Spettatori 8.271 con 731 tifosi ospiti. Espulsi: -. Ammoniti: Venturi (C), Murgia (S), Esposito (S), Rigione (C), Alfonso (S), Sidibe (C), Valzania (S), Vaisanen (C). Angoli: 4-2 per il Cosenza. Recupero: 4' pt - 0' st