Fate largo, il Cosenza non è Cenerentola. Il Cosenza è il Lupo cattivo che rovina le favole degli altri. Ne sa qualcosa il Como che lascia le penne in Calabria a margine di un’altra prestazione maiuscola di Tiritiello e compagni. Gori e Millico sbrigano la pratica con due prodezze individuali, ma in mezzo è stata partita vera, per gente che ha fame e non tira indietro la gamba. Zaffaroni arriva al derby col Crotone a +4 su Modesto e a -2 da Aglietti e dalla Reggina. Alzi la mano chi avrebbe puntato un centesimo su questa classifica alla quinta giornata. 

Cosenza-Como: Gioca Gerbo e fa il regista

Alla lettura delle formazioni la sorpresa non è tanto la presenza di Gerbo al posto di Palmiero, ma il fatto che ne erediti anche i compiti di regia. Carraro non si muove dal centrodestra a conferma della trasformazione che Zaffaroni vuole completare il prima possibile. Gattuso invece opta per il 4-4-2 e manda in campo dal 1’ l’ex Gliozzi, già a segno nella trasferta di Crotone. È suo il primo tentativo di andare a segno, ma l’assist basso di Parigini non è valorizzato a dovere.

Gori batte… Gori

La risposta del Cosenza è in un destro potente di Gori che trova i guanti dell’altro Gori, che di mestiere però fa il portiere e gioca nel Como. Due minuti dopo, al 14’, il Marulla viene giù. I protagonisti sono gli stessi, ma il bomber dei Lupi calcia col mancino e indovina il sette. La sua corsa sotto la Curva Nord è il timbro ad un’infatuazione che diventa flirt vero e proprio con i suoi nuovi tifosi. I lariani cercano di orchestrare una controffensiva, Bellemo impegna Vigorito, poi alzano il baricentro. Brivido al 34’. Verticalizzazione di Cerri per Parigini che non ci pensa su e calcia. La sfera bacia due volte il palo e la fortuna il Cosenza prima che la palla rotoli lontana dalla linea di porta.

Brividi rossoblù, poi Millico

Ad inizio ripresa Cerri svetta di testa, ma Vigorito dice di no. Poi Vignali cicca da posizione invitante un ottimo cross a giro di Parigini. Scampati i due pericoli, il team di Zaffaroni ritrova l’ordine che caratterizza la sua fase di non possesso e non soffre praticamente più. Nel finale, con gli uomini di Gattuso che tentano il tutto per tutto, entra Millico. Gli basta un minuto per gonfiare la rete, levarsi la maglia e dare il via alla festa

Il tabellino di Cosenza-Como

COSENZA (3-5-2): Vigorito; Tiritiello, Rigione, Vaisanen; Situm, Gerbo (14' st Vallocchia), Carraro, Boultam (24' st Eyango), Sy (13' st Corsi); Gori (44' st Millico), Caso (24' st Pandolfi). A disp.: Saracco, Minelli, Venturi, Pirrello, Minelli, Corsi, Florenzi, Millico, Kristofferson. All.: Zaffaroni
COMO (4-4-2): Gori; Vignali, Scaglia, Solini, Ioannou; Iovine (11' st Chajia), Bellemo (25' st Arrigoni), H'Maidat, Parigini (36' st Luvumbo); Cerri (36' Gabrielloni), Gliozi (250' st La Gumina). A disp.: Facchin, Bolchini, Bertoncini, Cagnano, Kabashi, Peli. All.: Gattuso
ARBITRO: Sacchi di Macerata
MARCATORI: 14' pt Gori (Cs), 45' st Millico (Cs)
NOTE: Rispettato un minuto di silenzio in ricordo di Massimo Bandiera. Spettatori circa 4500 con sparuta rappresentanza ospite. Ammoniti: Bellemo (Co), Gerbo (Cs), Caso (Cs), Solini (Co), La Gumina (Co), Chajia (Co), Millico (Cs). Angoli: 7-1 per il Como. Recupero: 1' pt - 3' st