Le parole dell'ex attaccante amaranto, bloccato nella capitale ucraina in queste drammatiche ore: «Attualmente lasciare la città è impossibile, ci sono 50 km di coda»
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I tragici eventi che nelle ultime ore hanno visto la Russia sferrare un attacco militare all'Ucraina (segui il live di LaC News 24) vede coinvolto anche il mondo dello sport e del calcio.
Il massimo campionato ucraino è stato sospeso, a causa dell'imposizione della Legge Marziale nel territorio colpito in queste ore dai bombardamenti russi. A restare bloccato a Kiev c'è anche una vecchia conoscenza della Reggina, ovvero l'indimenticato Davide Possanzini. L'ex attaccante amaranto è attualmente il vice-allenatore di Roberto De Zerbi allo Shakhtar Donetsk.
La situazione
De Zerbi e Possanzini, insieme sin dalla loro esperienza a Palermo, hanno scelto di rimanere in Ucraina, a Kiev, fino alla sospensione del campionato, giunta però troppo tardi, con uno spazio aereo adesso chiuso.
Intervenuto ai microfoni di Rete Sport, Possanzini ha spiegato: «Siamo bloccati a Kiev, alle 5 abbiamo sentito le esplosioni. La società ci ha detto di andare in albergo, dove solitamente svolgiamo i ritiri pre-partita. Siamo costantemente in contatto con l'ambasciata italiana, saremmo dovuti tornare nel pomeriggio ma adesso lo spazio aereo è chiuso. Attualmente lasciare Kiev è impossibile, ci sono 50 km di coda. Ci avevano garantito che non sarebbe successo nulla, la situazione è precipitata. Con noi ci sono calciatori stranieri e ucraini, alcuni appena diciottenni. È difficile».