È stato un campionato travagliato quello della Gioiese in Serie D. Solo un anno fa la società viola centrava uno storico triplete vincendo il campionato di Eccellenza la Coppa Italia Dilettanti e la Supercoppa della regione. A distanza di un anno dalla promozione nel massimo campionato dilettantistico è però già tempo di ritorno in Eccellenza. Non è bastato il cambio di proprietà avvenuto a inizio 2024 - con il Gruppo Martino Costruzioni che ha acquisito il club di Gioia Tauro - a cambiare le sorti della squadra. Così come non è bastato il successivo arrivo di Francesco Cozza sulla panchina che aveva già visto avvicendarsi dei tecnici Alessandro Caridi, Franco Viola e Francesco Arcidiaco.

A metà febbraio Cozza si presentava al popolo viola con la consapevolezza di dover compiere un’impresa e con la promessa di lottare fino alla fine. Promessa quest’ultima mantenuta, nonostante l’amaro epilogo, come ha sottolineato lo stesso Cozza ai nostri microfoni nel corso di un evento di beneficenza a cui ha preso parte a Locri: «Alla Gioiese mi avevano chiesto di dare una mano per finire il campionato con dignità, credo che l’abbiamo fatto benissimo. Su 8 partite abbiamo fatto 2 vittorie, 2 pareggi e 4 sconfitte giocando contro le prime 8 in classifica, quindi credo che sia stato un percorso importante per quanto riguarda gli ultimi due mesi da quando ci sono stato io».

Un epilogo quello della retrocessione che, secondo lo storico capitano della Reggina, forse si sarebbe potuto evitare: «Sicuramente si poteva fare di più se fossi arrivato prima. Io sono arrivato in un momento molto difficile. Come dicevo in quest’ultima parte di campionato abbiamo fatto un buon lavoro. Purtroppo non è bastato. Quello che adesso mi auguro è un ripescaggio per la Gioiese». Ciò che però sembra praticamente impossibile è invece una permanenza di Francesco Cozza sulla panchina pianigiana: «Attualmente mi sto guardando intorno per valutare cosa c’è di importante. L’unica vera richiesta è arrivata da Malta e mi auguro che si possa concludere entro una settimana».