VIDEO | C’è tanto dell’esperto difensore centrale nella grande cavalcata della formazione locridea che è attualmente al primo posto, in Promozione B, a poche giornate dal termine del campionato
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Un difensore centrale moderno, di grande prestanza fisica, dalle buone doti tecniche e con un fiuto particolare per il gol. Francesco Maviglia è quel giocatore in grado di trasmettere ai compagni di squadra sicurezza e ambizione, mentalità costruita con i numerosi successi nel calcio dilettantistico. Tra i principali artefici della cavalcata della Bovalinese dalla Prima Categoria all’Eccellenza, dove ha realizzato ben 10 reti in 26 presenze, Maviglia è stato anche protagonista dell‘esaltante percorso del San Luca che ha portato alla conquista del titolo in Eccellenza e della Coppa Italia Dilettanti, con tanto di gol in finale contro la Morrone.
«Diciamo che nel corso della mia piccola carriera calcistica, per essere un difensore, di gol ne ho fatti parecchi - commenta Maviglia -. Anche perché mi prendevo spesso la responsabilità di calciare rigori e punizioni». Da 3 anni il difensore classe ‘88 guida il reparto difensivo dell’Ardore, squadra che ha contribuito a portare in Promozione dalla Prima Categoria e che quest’anno punta fortemente a raggiungere l’Eccellenza, con l’attuale primo posto in classifica a poche giornate dalla fine del campionato.
«Già dal primo anno che ero qui, in Prima Categoria, abbiamo preso consapevolezza a stagione in corso, abbiamo iniziato a fare risultati importanti e man mano è cresciuto l’entusiasmo e la voglia di vincere. Che poi è proprio quella voglia, quella determinazione che ti spinge a fare determinati risultati. La Prima Categoria è andata benissimo con un playoff giocato alla grande contro avversarie blasonate. Lo scorso anno siamo partiti con l’obiettivo playoff e siamo arrivati secondi in Promozione. Da lì la voglia di vincere è cresciuta ancora di più, la squadra ha cominciato ad avere sempre più fame di successi e di pari passo anche i nostri obiettivi si sono alzati».
Una leadership, quella dell’esperto difensore, che lo ha portato negli ultimi tempi ad avvicinarsi alla panchina di mister Criaco, dividendosi tra campo e supporto alla guida tecnica.
«Devo dire che mi è sempre piaciuto dare una mano sia ai miei allenatori sia in campo ai miei compagni. È una cosa che quasi quasi mi è venuta naturale. Ormai da un anno a questa parte seguo con costanza e con tanto piacere questi ragazzi, è sicuramente una grande responsabilità che sono felice di prendermi. Il mio futuro? Da qui a breve - ammette il difensore - chiuderò sicuramente con il calcio giocato. Allenare mi è sempre piaciuto e allora chissà, vediamo il prossimo anno quello che può succedere».