Una Gioiese impermeabile. Una capolista dall’assetto di ferro, veramente difficile da perforare. Dopo un avvio di stagione nel quale la formazione viola ha sempre subito gol nelle prime otto giornate, ecco un cambio di rotta e la costruzione di un vero e proprio fortino, tanto da incassare reti in appena tre delle successive 17 gare disputate.

Graziano Nocera sta guidando la squadra verso la Serie D con sagacia tattica, adattandosi ad ogni situazione ed a prescindere dagli interpreti. Questo significa che alle spalle c’è un preciso lavoro e ci sono adeguati meccanismi difensivi che abbracciano tutta la squadra e non il singolo reparto. Il primo difensore, per esempio, sulle palle inattive contrarie, è il centravanti Catania, che va a saltare davanti alla propria porta. Nonostante l’infortunio di Scigliano e l’assenza recente di Stillitano, la squadra continua a reggere l’urto, con Nello Gambi gladiatorio anche come centrale difensivo. Tutti utili alla causa insomma: anche questo è un segnale che merita di essere evidenziato. La squadra in fase di non possesso cerca subito di riprendere la sfera, copre bene tutti gli spazi, aggredisce l'avversario. Non sono cose, queste, che si inventano, ma frutto di lavoro quotidiano sul campo. Ed anche la parte atletica è importante in tal senso.

Con 13 reti incassate in 25 giornate, quello viola è il miglior reparto arretrato del campionato. La capolista non subisce reti da 591 minuti (più recuperi vari) dei quali 501 da ascrivere a Salvatore Palumbo e 90 a Francesco Stillitano. E non solo: nelle ultime 13 partite, la formazione reggina ha subito appena due reti: ad Isola e contro la Promosport, entrambe sugli sviluppi di un corner e quindi da palla inattiva. In azione sono tredici gare che la Gioiese non subisce reti. Anche questo è un dato che deve far riflettere sulla forza e sulla compattezza della squadra, ma anche sul lavoro del tecnico, dello staff e dei calciatori viola. Veramente complicato, insomma, perforare il fortino della Gioiese.