Le parole del tecnico ai nostri microfoni: «A oggi, il mio ruolo all'interno della società è solo sulla carta, sono in carica senza funzioni»
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È passato circa un mese (lo scorso 5 novembre) da quando la Paolana e mister Biagio De Domenico si sono separati ufficiosamente ma non ufficialmente.
Da tre giornate effettive, dunque dall'undicesima del campionato di Eccellenza (nel decimo turno c'era Longo in panchina), sulla panchina del club bianco-azzurro c’è mister Andreoli il quale, però, di fatti non è il nuovo allenatore poiché sulla carta farebbe parte dello staff tecnico.
Già perché ufficialmente l'allenatore rimane Biagio De Domenico dal momento che non ci sarebbe stato alcun esonero, con quest'ultimo che ha lasciato per motivi extra-sportivi.
De Domenico per regolamento non può quindi accordarsi con nessun'altra società. O meglio, con la nuova norma ogni tecnico esonerato può accordarsi prima del 30 dicembre con un'altra squadra ma è proprio questo il punto.
La versione di De Domenico
Sulla situazione ne ha parlato proprio lo stesso De Domenico: «Ho fatto un passo indietro. E visto che avevo già previsto che la mia giustificata assenza da Paola sarebbe stata prolungata, ho provveduto fin da subito a informare la società, in modo da permettere loro di provvedere a fare le scelte che ritenevano più opportune per non creare difficoltà alla squadra, a differenza di quello che si vuole far credere in qualche intervista».
E ancora: «A oggi, il mio ruolo all'interno della società è solo sulla carta, sono in carica senza funzioni. Nonostante qualche dirigente voglia far credere pubblicamente che attenda il mio ritorno, è dal 5 novembre 2024, primo giorno della mia assenza, che io non sono effettivamente l'allenatore, non essendo mai stato interpellato su metodi di allenamento, programmi e scelte tecniche».
La questione dimissioni
Lo stesso tecnico spiega poi il prosieguo di quanto accaduto: «Non ho rassegnato le dimissioni perché il mio lavoro è sotto gli occhi di tutti e i risultati lo dimostrano, sia quest'anno, sia lo scorso anno dove ho raggiunto una salvezza da record. Ho illustrato la mia situazione e informato della mia volontà di provvedere alla rescissione consensuale del rapporto, perché la mia non è una questione economica, ma di priorità ad esigenze per me primarie in questo momento». Una situazione, inoltre, che costringe lo stesso tecnico a rimanere fermo dal momento che non può accordarsi con altre società nonostante offerte ne avesse: «Sicuramente l'intenzione societaria è di esonerarmi solamente dopo la data che prevede la possibilità di un nuovo tesseramento per gli allenatori dilettanti esonerati, in modo da non permettermi di allenare in questa stagione in un'altra società».