Tanti anni di storia calcistica, mille ricordi. Emozioni e sorrisi, anche un pizzico di nostalgia, ma soprattutto la felicità di ritrovarsi attorno a un tavolo, con alcuni compagni di un viaggio straordinario. Fra il 1998 e il 2009 il Capo Vaticano, sotto la gestione di Pino Giuliano, ha rappresentato un valido esempio di serietà gestionale, regalandosi tanti bei momenti, culminati con la partecipazione agli spareggi nazionali per accedere in Serie D. Ma ci sono stati anche dei campionati di alta classifica, con in campo alcuni dei protagonisti del calcio dilettantistico calabrese. In undici si sono ritrovati attorno a un tavolo, per ricordare i tempi che furono, per una di quelle serate che vorresti non finissero mai.

Lo stratega e il ds

La “serata revival” ha visto a capo tavola Vittorio Suriano. Lo “stratega di Amantea” ha dato un grande contributo nel far grande il Capo Vaticano. Ben 104 gare di campionato alla guida della formazione neroverde in Eccellenza. Un martello dentro e fuori dal campo, ma tutti gli devono molto e non è un caso che tanti calciatori passati dalle sue mani, adesso siano fra gli allenatori più affermati in Calabria. L’8 dicembre del 2002 il debutto da allenatore del Capo Vaticano, a San Giovanni in Fiore. Con lui, due partecipazioni ai play off, con la finale vinta nel 2005 contro la corazzata Paolana del compianto Pasquino. Quella squadra per tanti anni è stata costruita da Michele Marasco, direttore sportivo fra i più apprezzati in Calabria, stranamente da tempo fuori dal giro. Si devono a lui tanti colpi di mercato, sempre nel rispetto del budget imposto da una società, come si diceva, virtuosa e seria. Stare al Capo Vaticano era come lavorare in banca. Ogni anno da parte di Marasco c’era l’allestimento di una rosa altamente competitiva, con tante scommesse vinte e diversi calciatori poi valorizzati da Suriano. Anche lui fra i protagonisti di una serata nella quale si sono sprecati i ricordi, con tanti racconti, alcuni dei quali da suscitare grandi risate.

Il capitano

Non poteva mancare il capitano storico del Capo Vaticano. Nove stagioni in neroverde. Recordman di presenze: Mimmo Tavella è sceso in campo 237 volte con la maglia della squadra ricadese, indossata sempre con personalità, carattere, orgoglio, dignità. Un punto di riferimento per la società, i tecnici, i compagni, i tifosi. Mai una parola fuori posto. Grande rispetto verso tutti, stampa compresa. Un uomo di spessore prima ancora che un ottimo calciatore. Ogni anno era fra i più richiesti sul mercato, ma il Capo Vaticano era la sua seconda casa. Ha giocato anche quando era a pezzi, con il naso fratturato, mai un passo indietro. Un esempio.

Il trio delle meraviglie

Sembra di rivederla ancora adesso quella squadra e quelle combinazioni, provate e riprovate in allenamento, con Suriano a sgolarsi affinché ogni schema andasse alla perfezione. E allora ecco Nico Pettinato sfrecciare sulla fascia, servire Ignazio Caccamo e da questi subito per l’accorrente Mario Spina: una combinazione spesso e volentieri vincente. Giocavano a memoria. Per Spina ben 152 presenze con la maglia neroverde e 20 reti. Sette stagioni e prodezze in serie. Assist e gol, dribbling e invenzioni: con Spina lo spettacolo era assicurato. Il fisico è sempre lo stesso. Ha giocato fino a qualche anno addietro, ma per quel che si vede in giro, anche oggi farebbe la sia figura. Anche lui ha lasciato il segno fra i Dilettanti in Calabria, proprio come Ignazio Caccamo. Il 15 novembre del 1998 l’esordio in neroverde: 5-0 del Capo Vaticano al Bagaladi. Il 29 novembre dello stesso anno il primo gol nella gara vinta due a zero in casa del San Calogero. In totale 148 presenze e 27 reti. Fra i volti storici del club ci entra di diritto. Lì nel mezzo battagliava e con il suo sinistro pennellava. Quanti applausi! Nel trio delle meraviglie vi era anche Nicola Pettinato il quale, dopo esserlo stato con la Vibonese, è diventato una bandiera pure con il Capo Vaticano: 129 presenze e 6 reti. Quante corse sulla fascia, quanti assist! Sfrecciava alla grande e con quel mancino era veramente un terzino degno di tal nome, alla Cabrini. Per lui ecco la memorabile doppietta firmata contro la Paolana nella finale play off e la altrettanto memorabile doppietta in una scoppiettante gara di campionato contro la Rizziconese dell’ex Varrà.

I centravanti e il fidato secondo

A proposito della gara con la Rizziconese, in questa sfida fra i protagonisti ci fu anche Vitaliano Cesari, uno dei primi bomber del Capo Vaticano, miglior goleador neroverde nell’anno del debutto in panchina di Suriano. Quante battaglia nell’area di rigore, quante botte (date e prese), un combattente vero. Alla reunion, assieme a Cesari, anche Toni Chiodo, il “centravanti di scorta”, quello che entrava a gara in corso e magari segnava quel golletto pesantissimo che ti risolveva la partita. Un uomo spogliatoio, uno di quei compagni di viaggio che vorresti avere sempre, per la bontà d’animo e gli alti valori morali. Quindi ecco Adriano Vangeli, già tecnico della Juniores neroverde, in grado di valorizzare e di favorire l’arrivo in prima squadra di under rivelatisi poi fondamentali per il cammino del Capo Vaticano. E non solo: è stato anche il secondo di Suriano e per alcuni mesi guida tecnica della squadra, quando il tecnico era squalificato. Una persona fidata, che ha saputo rispettare i ruoli e allo stesso tempo essere rispettato da tutti.

Una piccola parentesi

L’annata più bella nella storia del Capo Vaticano è stata sicuramente quella edizione 2004/05. Con Suriano in panchina, dopo aver sfiorato la vittoria del campionato, ecco la vittoria nella finale play off e la partecipazione (prima e unica volta nello storia) agli spareggi nazionali per la D, contro la corazzata Brindisi, i cui tifosi riempirono lo stadio “San Giovanni Bosco”. In quella annata, l’unica a Ricadi, c’era il centravanti Diego Burgo: per lui (20 gare di campionato e 5 reti) una significativa presenza, in una squadra nella quale ha lasciato bei ricordi, tanto da partecipare al ritrovo con i compagni.

Ancora in campo

L’unico fra i partecipanti all’incontro ancora in attività, su due fronti, fra l’altro, è Vincenzo Nesci. Il jolly di Soriano si diletta fra gli amatori (con i Boys Marinate si giocherà a breve il titolo nazionale) e i dilettanti in Seconda categoria (è stato appena promosso, per quello che è il 7° salto di categoria in carriera). A Capo Vaticano per Nesci 63 presenze e 10 reti. Anche lui fra gli autori di una gran bella favola a tinte neroverdi. Undici protagonisti, allora, ritrovatisi per riabbracciarsi e ricordare i tempi che furono. Gli anni passano, ma rimangono i legami e i bei ricordi.