Il 30 maggio del 2014, dopo un tragico incidente stradale, veniva a mancare un uomo buono e un campione amato da grandi e piccini
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Conoscendo la sua smisurata passione per il calcio, starebbe ancora giocando. Magari in una squadra di Prima categoria, oppure con una formazione amatoriale. Avrebbe avuto 45 anni e si sarebbe mantenuto in forma, dividendosi fra lavoro, famiglia e tiri in porta, gol, abbracci e sorrisi. E invece di Francesco Zerbi, per tutti “Ciccio” o anche “il lupo” possiamo solo ipotizzare il presente, perché la sua vita si è fermata alle soglie dei 35 anni, a causa di un tragico incidente stradale, avvenuto dieci anni addietro, nei pressi di Cinquefrondi, sulla Statale Jonio-Tirreno.
E sono dieci, appunto, gli anni senza la sua presenza sui campi dilettantistici calabresi, senza i suoi gol e le sue prodezze, che tanto sapevano entusiasmare le tifoserie. Senza quel sorriso coinvolgente, senza quella sua bontà d’animo, tanto da non avere nemici, neppure fra gli avversari. Impossibile volergli male. Anche perché c’era una cosa che lo contraddistingueva particolarmente fra le tante, vale a dire, quella di parlare spesso con il pubblico. Era più forte di lui: doveva stabilire un contatto, sempre e comunque. Mentre era in campo, spesso e volentieri si rivolgeva a coloro che erano sugli spalti e ne uscivano scenette e siparietti niente male. E poi: come dimenticare la felicità negli occhi di quei bambini per i quali era un indolo? Quanta voglia di toccarlo, di abbracciarlo, di parlargli. Tutti volevano essere Ciccio Zerbi.
Di lui restano i ricordi. Rimangono quelle foto che lo vedono indossare le maglie delle squadre per le quali ha giocato, dal 1996 fino al 2014, per un totale di 436 gare di campionato e 271 reti. Otto promozioni conseguite, quattro delle quali consecutive fra il 2011 e il 2014. Quel maledetto incidente se l’è portato via nel momento in cui vinceva e regalava gol ed emozioni a raffica. Da pochi giorni aveva festeggiato l’ennesima promozione, in una delle stagioni per lui più prolifiche, con ben 42 reti in 27 gare di campionato con la Cittanovese, in Prima categoria.
Lavorava e giocava, poi la famiglia, l’adorata moglie e gli amati figli. Quindi l’incidente, la disperazione fra i familiari e gli amici, lo scoramento e il dispiacere fra tutti coloro che lo hanno conosciuto e gli volevano bene. Sono passati dieci anni esatti da quando è arrivata quella notizia che non avresti mai voluto sapere. Il tempo vola in fretta. Quel volto sorridente di Zerbi immortalato in qualche fotografia rimarrà in eterno. Non vedremo imbiancare i suoi capelli. Abbiamo smesso di aggiornare i suoi gol. Chissà quanti ne avrebbe fatti ancora! Il calcio ha perso un grande bomber, ma il destino si è portato via soprattutto un uomo buono e una persona perbene, impossibile da dimenticare.