Dai campi di provincia delle categorie inferiori fino alle porte della Serie A. È il viaggio nel mondo del calcio dell’attaccante classe 1986 Domenico Zampaglione. Cresciuto nelle giovanili della Reggina fino alla Primavera, l’attaccante nato a Messina (ma che ha sempre vissuto in Calabria) ha poi girato la regione e non solo lasciando il segno, con i suoi gol, in ogni squadra in cui ha giocato. Dalla Lega Pro, dove ha indossato, tra le altre, le maglie di Vibonese, Hinterreggio e Vigor Lamezia, alla Serie D, con Gioiese e Reggio Calabria, ma soprattutto con la Valle Grecanica, quando nel 2011/2012 si laureò capocannoniere con 31 reti in 36 presenze. 

«Se guardo indietro a ciò che ho fatto mi ritengo soddisfatto - commenta l’attaccante - ho giocato in tantissime piazze gloriose sia in Calabria che fuori. Ho dei ricordi bellissimi: la prima volta nella Lega Pro unica con la Vigor Lamezia, il gol al 94esimo minuto con la Reggina contro la Palmese, la salvezza insperata con la Gioiese, il record di gol con la Valle Grecanica, la vittoria dei playoff con la Vibonese che per la prima volta ha raggiunto la Lega Pro, i ricordi sono davvero tanti e li conservo con affetto. Allo stesso tempo sono concentrato sul presente». 

Nel bagaglio delle esperienze vissute da Zampaglione anche una Serie A sfiorata con il Chievo Verona e mai assaporata complici gli infortuni. Oggi, con la stessa determinazione di sempre, il bomber cresciuto a Saline Joniche veste la maglia amaranto dell’Ardore, in Promozione; squadra al vertice del campionato e che punta al massimo obiettivo. «Conoscendo i miei compagni di squadra, l’ambiente, la società, mi aspetto una stagione positiva. L'obiettivo è vincere il campionato, non ciò siamo mai nascosti. Stiamo facendo bene ma ancora non è stato scritto nulla, bisognerà pensare partita dopo partita. Poi a parlare sarà il campo il 30 aprile».

Una nuova sfida che l’attaccante vuole vivere al massimo, sognando di regalare la gioia più grande ai suoi nuovi tifosi e aggiungendo un altro bel capitolo nel libro del suo viaggio nel mondo del calcio. «Fin quando ho forza, fin quando ho soprattutto la passione che mi spinge dietro questa palla che rotola io sono contento e devo essere soddisfatto di quello che faccio, quindi spero di continuare a giocare e divertirmi soprattutto. Poi quando capisco che il mio fisico non ne può più, sarò il primo ad ammetterlo e smettere».