Nel girone delle incertezze servono leader. E l’ex capitano della Reggina è chiamato, sin dal big match a Benevento di domenica prossima, ad assicurare solidità al progetto degli squali rossoblù
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Il girone C della Lega Pro cerca protagonisti assoluti. Quelle squadre che partivano favorite ai nastri di partenza non hanno ancora continuità ed autorevolezza: Avellino, Catania, Benevento e Crotone hanno tutte perso almeno una volta e sono sotto in classifica a Latina e Juve Stabia. La prognosi del gioco di squadra più seguito al mondo non può che passare dagli interpreti, dalla qualità assoluta ma anche, tanto, dall’esperienza e dall’affidabilità dei singoli che si fanno leader sul campo, ed anche fuori. Ed il centrale difensivo, in questo senso, ha un ruolo storicamente decisivo.
«Vedervi ci rende tanto orgogliosi, siamo molto dispiaciuti come voi. Non immaginavamo una giornata del genere, avete sempre dimostrato grande affetto, vi ringraziamo tanto. Reggio è una città che vive di calcio, ringrazio tutti i tifosi e tutta la città, spero di poter continuare a levarci grandi soddisfazioni». Era il 10 agosto scorso ed il cuore di capitano e leader presenziava e parlava anche in piazza a Reggio Calabria, perché Giuseppe Loiacono (libero sempre di stupire), anche nell’epilogo di una vicenda che fa ancora male al calcio calabrese e non solo, non è mai stato banale, non si è mai tirato indietro; facendosi leader sempre.
D’altronde già a Trani, dove un non ancora ventenne barese disputò 32 gare contribuendo a salvare una squadra che suppliva alle beghe societarie in serie D, ebbe a dare prova di un uomo e calciatore che voleva e sapeva crescere in fretta. Per non parlare dell’esperienza a Foggia dove ha disputato 210 gare con 9 goal in sette stagioni, conquistando, sempre dalla mattonella centrale della difesa, una tripla promozione, dalla Serie D alla Serie B; fino all’ultima e non meno ricca esperienza nello Stretto che, nelle ultime due stagioni (delle quattro complessive), tutti davano come capitano non giocatore, ed invece lui è riuscito sempre, e fino alla fine, a ritagliarsi, puntualmente, un ruolo (almeno) da coprotagonista.
Oggi è a Crotone per non far rimpiangere Golemic e Cuomo che lo scorso anno non sono riusciti a blindare completamente la squadra con un curriculum da serie A, anche se gli 80 punti conquistati dal Crotone, a suo stesso dire, «9 volte su 10 vogliono dire promozione». Assieme a capitan Gigliotti ed il supporto di Bove e Papini, dovrà cercare di «lasciare libero» mister Zauli di organizzare la fase creativa, assicurando una tenuta difensiva che sarà messa certamente a dura prova domenica prossima proprio a Benevento in un big match che chiama, nella rivalità già storica tra le due compagini, allo spareggio tra blasonate balbettanti. I suoi 182 centimetri di altezza, Peppe Loiacono, li metterà certamente al servizio di un gruppo, che ha mostrato ancora limiti nei 7 goal subiti nelle tre gare che hanno preceduto la recente striminzita vittoria contro il Sorrento. Un gruppo che è chiamato, oggi, a darsi certezze e continuità, soprattutto dalla cintola in giù.
E questa è la sfida, nella sfida già importante del Vigorito dove l’esperto 32enne di oggi si porterà la voglia, senza mai spocchia, che 12 anni fa gli fece fare i bagagli per misurarsi con il Queen's Park Rangers di cui era proprietario, all’epoca, Briatore: quei tre giorni di allenamento/prova in Inghilterra non gli portarono fortuna, ma certamente esperienza, determinazione ed umiltà, quelle che a Benevento potranno essere decisive per blindare la porta del suo Crotone che cerca, a tutti i costi, di ritagliarsi un ruolo da reale protagonista, in un girone che stenta ancora ad avere una comandante.