È stato uno di quei calciatori che tutti gli appassionati over 35 del pallone rotolante difficilmente non incastonano “precisamente” nel novero dei dotati di talento e di quel pizzico di follia connaturata al gesto atletico mai banale. Nato in uno dei caldissimi luglio di Roma, precisamente in quello del 1971, vanta infatti una lunga carriera da centrocampista offensivo durante la quale ha sempre offerto “magie” con le maglie, tra le altre, di Vicenza, Bologna, Palermo e Sampdoria.

Uno di quei centrocampisti precursori (più che moderni) del calcio aggressivo e spettacolare, tanto da essere accostato al trequartista più letale tra i naif: Zizou Zidane. Ma di testate ne ha date solo al pallone a spicchi.

A Vicenza risplende alla corte di Guidolin con la punta di diamante di un goal (quasi) decisivo in una epica semifinale di Coppa delle Coppe contro il Chelsea di Vialli, Zola e Di Matteo. A Palermo diventa (appunto) lo Zidane di serie B ed a Bologna Ulivieri lo ribattezza “anatrone” per via dei suoi 190 centimetri distribuiti su gambe lunghe e fisico da fenicottero. Terminerà la carriera tra Cremonese e Bellaria Igea Marina fino al termine della stagione, quando lascia l'attività agonistica nello stesso posto di dove inizia, sempre lì in Romagna, l’attuale carriera di allenatore nella Seconda divisione di Lega Pro. 

Tra Santarcangelo, Teramo e giovanili dell’Empoli si guadagna la fiducia della Juventus che gli affida prima la Primavera e poi l’Under 23 che inizia la tradizione delle squadre di Lega pro seconde della principale blasonata per poter plasmare calciatori che “devono” poter giocare subito a calcio. E Zauli genera talmente bene calcio di qualità, che il Sudtirol neopromosso lo sceglie per continuare a fare calcio in serie B, ma non dura nemmeno mesi: il 9 agosto a pochi giorni dall’esordio rescinde consensualmente per incomprensioni con il Ds che lo aveva cercato e voluto.

«Eh lo so in Italia siamo abituati ad un centrocampista che legna ed uno che gioca, a me piacciono due che giocano», ha risposto ad un collega che domenica sera nel post partita persa contro la Turris, mostrava perplessità sulla coesistenza di Lucas Felippe e Petriccione. Chiamato lo scorso anno a Crotone con una signor classifica che non è bastata a mister Lerda a conservare il posto, Lambertone ha dunque le stimmate di quello che fa giocar bene le squadre anche per il clima che gli piace far regnare nei suoi spogliatoi. Infatti è anche confermato per questa stagione a Crotone, nonostante un secondo tempo del ritorno dei play off da incubo contro il Foggia che beffa i pitagorici nel primo turno che lo esclude incredibilmente dopo che sia all’andata che al ritorno aveva dominato in lungo e largo.

Oggi professa ambizione nonostante il ridimensionamento voluto dai Vrenna che comunque, assieme al direttore sportivo Di Bari, gli hanno consegnato una rosa di tutto rispetto. Iniziano però le domande dopo l’immeritata sconfitta in casa contro la squadra di Mister Caneo che si è portato in Campania 3 punti: ma Zauli giocherà con le due punte o il rientro di D’Errico gli permetterà di rendere cinico il suo bel gioco che nei primi 25 minuti della sfortunata scorsa gara contro la Turris hanno per l’ennesima volta dimostrato che ha conoscenze calcistiche di alto profilo? Riuscirà a conciliare una gestione di gara in corso di pari livello alla idea e preparazione tattica delle proprie squadre assolutamente riconoscibile? Saprà inserire l’ex capitano della Reggina Loiacono per dare solidità difensive che nell’esordio a Catania qualcuno ha “scambiato” per fortuna dei pali colpiti dai siciliani? Gli basterà la resurrezione di Tumminello che è tornato a galoppare come il giovanotto di sicuro avvenire che è stato?

Già dalla trasferta in Puglia contro la Virtus Francavilla di domenica prossima si potranno cominciare a sciogliere nodi su una serie di enigmi tattici che nel credo dello Zauli pensiero non possono prescindere da tecnica e qualità; gioia ed ironia; trasparenza ed attenzione al lato umano del gioco più tremendamente serio dello stivale italiota che non ha mai saputo e voluto scindere il risultato dall’oggettiva valutazione di interpreti e stagioni calcistiche che, per tradizione, sono buoni solo se si vince! Mister che dice, riuscirà a far tornare la serie B a Crotone?