Lo si era confermato da tempo, così come è stato semi ufficializzato l’altro innesto che completerà la guida tecnica con l’allenatore Emilio Longo: oggi è stato il  il giorno del nuovo (e giovane)  direttore sportivo del Crotone Antonio Amodio, che ha vissuto a le sue prime stagioni (3) in questo ruolo tra Sorrento e Giugliano dopo aver fatto scouting alla Spal ed ancora prima il team manager alla Juve Stabia.

Il direttore generale Raffaele Vrenna ha voluto innanzitutto salutare e ringraziare Zauli e Di Bari sottolineando, senza alcuna banalità, che «sono grandi professionisti con i quali ho instaurato un rapporto umano forte. Mister Zauli - ha tenuto a specificare - ha valorizzato capitale umano e Di Bari ha somatizzato errori della società che mi assumo totalmente, chiedendo anche scusa». Ma con l’entusiasmo tipico di chi è giovane ma consapevole delle potenzialità intatte, il dirigente della società di famiglia, rilancia: «Oggi assieme ad Antonio che presentiamo, abbiamo il desiderio di rinsaldare innanzitutto il rapporto con tifosi e piazza sulla base del divertimento e non del risultato subito ed ad ogni costo, che comunque rilanceremo anno dopo anno; e con il rapporto biennale -ha sottolineato Vrenna - che abbiamo sottoscritto con lui, il mister ed altri collaboratori, lanciamo il messaggio di voler ricostruire sulle basi di una piazza che ha sempre dimostrato di amare il Crotone in qualsiasi categoria, purché pronto comunque a sudare la maglia e lasciare ogni energia possibile sul campo; forse è vero che ci eravamo imborghesiti senza rendercene conto».

Amodio è ancora meno banale, per altri versi: «Non so se mi farò subito molti amici ma la serie A a Crotone, è un risultato della famiglia Vrenna, di nessun altro: venendo da avversario ho notato che c’era più depressione per quel che non c’era più, piuttosto che la consapevolezza di poter ancora dire moltissimo».  Chiarendo anche il proprio concetto della volontà di lavorare con i giovani: «È vero che giovani calciatori di grandi squadre possono fare la differenza, ma anche scegliere innanzitutto l’entusiasmo di chi ha davvero voglia di venire a Crotone, deve costituire presupposto fondamentale».

«Abbiamo tutti notato con chi ha giocato a centrocampo mister Longo a Picerno - entrando più sul tecnico ed ammettendo, di fatto, ciò che non ha solo i crismi di ufficialità - è un allenatore che ama i giocatori coraggiosi ed in grado di saltare l’uomo; ma dobbiamo prima operare in uscita e comprendere chi rimarrà contento e funzionale al progetto, per poi andare a completare la rosa con profili che stiamo già monitorando».

Ed in soccorso torna Raffaele Vrenna: «Non ci sono incedibili, ma il nostro modello deve essere Vinicius su tutti - annunciando che il giovane centrocampista brasiliano ha appena affrontato un intervento chirurgico che tra trenta giorni restituirà alla squadra un calciatore completamente riabilitato dagli infortuni che sono stati l’unica nota dolente di una stagione da rivelazione - sono questi profili che ci permetteranno di trovare sostenibilità e non margini che in questa categoria non ci sono».

E tra frecciatine a chi si "siede ai tavoli di poker senza avere soldi" ed i complimenti a realtà come la Carrarese per il progetto di sostanza, si è confermato che dopo visite mediche e presentazione del mister si tornerà a rifinire la preparazione in Sila, concedendo da subito operatività al direttore esecutivo, nella persona dell’altro innesto Andrea Giannarelli che assieme ad Amodio ha lavorato a Giugliano, si procederà a tutta una serie di iniziative di collaborazione con scuole ed eventi che riporteranno anche la riapertura dell’Antico Borgo a momenti di condivisione con tifosi ed appassionati, così come un rapporto da rinsaldare “e frequentare” con istituzioni e Lega.