VIDEO | L'allenatore del Catanzaro nella conferenza stampa della vigilia ha parlato del futuro: « La spensieratezza è diventata una nostra forza, dobbiamo continuare a percorrere questa strada cercando di prenderci tutte le soddisfazioni che possiamo»
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Volare… oh oh, sognare… perché no. Il Catanzaro vola ad alta quota nel campionato di Serie B e tutto l’ambiente giallorosso sogna, perché non è vietato. Con 48 punti all’attivo (quinta posizione in graduatoria e playoff ben saldi), le Aquile non hanno più nulla da perdere a dieci partite dalla fine del torneo e possono affrontare le prossime gare con la consapevolezza di essere una squadra forte che ha conquistato questo status partita dopo partita, soprattutto nell’ultimo periodo. Domani, alle 16.15, c’è da affrontare la Reggiana di Nesta tra le mura amiche del Ceravolo, squadra che all’andata in terra emiliana costrinse le Aquile a capitolare in quanto la gara terminò 1 a 0 per i granata. Mister Vivarini, intervenuto nella conferenza stampa della vigilia ha affermato: «È una squadra che si sa difendere, ci saranno problemi nel trovare spazi e nell’avere profondità di gioco. È una partita che ci porta a lavorare in modo diverso rispetto alle altre. Ma la nostra squadra lo sa, dobbiamo andare oltre i nostri limiti per riuscire a creare i presupposti per fare risultato. All’andata abbiamo perso perché, anche se abbiamo avuto sempre il pallino del gioco in mano, non abbiamo creato occasioni da gol. Dei problemi tattici su cui abbiamo lavorato, è chiaro che rispetto all’andata abbiamo acquisito un altro sapere».
I punti che separano i giallorossi dal secondo posto, che varrebbe la promozione diretta in Serie A, sono solo 5. L’allenatore in merito sostiene che: «Dobbiamo ancora crescere, abbiamo potenzialità che devono ancora venir fuori. Questo è un campionato che è bellissimo sotto l’aspetto tattico. Il nostro è stato un crescendo durante l’anno grazie all’analisi delle difficoltà che le altre squadre ci hanno creato. Di conseguenza abbiamo dato tanta consapevolezza alla squadra su ciò che dobbiamo fare per ovviare ai problemi».
«Noi non facciamo programmi – ha continuato Vivarini -, non ci poniamo obiettivi, in questo momento pensiamo solo alla Reggiana. Dobbiamo dare il massimo, dobbiamo dare tutto ciò che abbiamo. Ci fa piacere ricevere complimenti, ma quando lavoriamo pensiamo solo ed esclusivamente al campo. Certo questa spensieratezza è diventata una nostra forza, dobbiamo continuare a percorrere questa strada cercando di prenderci tutte le soddisfazioni che possiamo».
Tanti gli elogi che si susseguono sui media e sulla stampa per il gioco che il Catanzaro propone e Vivarini è consapevole che è lui il principale autore di ciò. E a tal proposito spiega: «Ho osservato e studiato molto il calcio europeo. In Italia la maggior parte delle squadre partono lavorando sulla difesa, invece noi abbiamo fatto il contrario ovvero sul possesso palla. Ho sempre lavorato per cercare di essere propositivo sotto l’aspetto di squadra, di gioco, di mentalità. Speriamo di continuarlo a fare bene fino alla fine».
«A livello di prestazione sono veramente poche le partite in cui abbiamo sbagliato, però poi abbiamo anche perso immeritatamente – prosegue il mister -. Dobbiamo capire che può succedere sempre di tutto durante ogni partita perché è un campionato molto difficile, mantenendo però questi standard».
Poi un passaggio sull’amico allenatore dei granata Alessandro Nesta: «Abbiamo fatto il corso insieme. All’andata mi disse delle cose bellissime: “Un gioco migliore in del Catanzaro in Serie B lo ha proposto solo l’Empoli di Andreazzoli”. Si era dimenticato però che quell’Empoli fino a gennaio l’avevo allenato io – sorride -. Ma domani siamo avversari e sarà “guerra”. Lui sta facendo un bel lavoro e studia tanto gli avversari, questo mi preoccupa».
Infine chiosa su formazione e titolari, con i giovani autori di belle prestazioni in questo 2024 che scalpitano: «Abbiamo dei ragazzi con potenzialità di livello alto. Il girone d’andata ci siamo affidati al vecchio blocco, ma eravamo arrivati a un punto in cui ci eravamo un po’ fermati sulla crescita. Dal girone di ritorno abbiamo iniziato a usare di più i giovani e questo ha portato die miglioramenti, miglioramenti che passano proprio da questi ragazzi. Ora durante gli allenamenti se la giocano tutti alla pari ed è palese un aumento della competitività».