Il Castrovillari Calcio, una squadra con una storia ultracentenaria, potrebbe trovarsi sull’orlo del fallimento nel calcio dilettantistico calabrese. La retrocessione in Eccellenza, dopo sei stagioni consecutive in Serie D, ha scatenato una serie di riflessioni e commenti nella città.

“Nessuna nuova, buona nuova” è la traduzione della frase latina “nulla nova, bona nova” che si usa quando non si abbiano notizie di qualcosa o di qualcuno, ed ha un significato positivo perché, pur non sapendo nulla, quantomeno non si hanno quelle negative, un orientamento anche confermato dagli anglosassoni con il loro “no news is good news”. Orientamento smentito a Castrovillari, nulla di nulla se non solo ipotesi figlie di pensieri estemporanei di tifosi sempre più preoccupati.

Oggi, il Castrovillari si trova di nuovo in Eccellenza, ma il futuro è incerto. La retrocessione non è solo una perdita di categoria, ma un vero e proprio cataclisma sportivo. La società, nata con diverse figure, ora si ritrova con pochi dirigenti a rappresentarla. I commenti sui social riflettono la tristezza e la preoccupazione dei tifosi. Duole ipotizzare la scomparsa rossonera, con un passato di sfide e successi, pare inverosimile quanto potrebbe concretizzarsi sebbene la storia del Castrovillari sia stata costellata di alti e bassi. Dopo aver masticato per un po’ il professionismo, la squadra si è ritrovata a operare al confine tra i dilettanti e i professionisti.

Nel 2003, la matricola rossonera “madre” si trasferì a Cosenza, e il titolo rossonero servì al Cosenza, dopo il fallimento, per ripartire dalla Serie D. Nel frattempo, il Castrovillari, grazie alla bontà di Antonio Cosentino, all’epoca Presidente del CR Calabria, venne ammesso ex novo nel Campionato di Promozione. La scalata continuò: dalla Promozione all’Eccellenza, e poi nel 2005/2006, il ritorno in Serie D vincendo i Playoff nazionali. Tuttavia, la squadra ha continuato a oscillare tra le categorie, affrontando sfide finanziarie e organizzative. E intanto nella città ai piedi del Pollino tutto tace, qualche riunione ma nulla di concreto.

Si sono mossi gli Ultras organizzando un incontro con la città e invitando la Società rossonera a un confronto, unico presente il dirigente Bellizzi che ha, in qualche modo, garantito la continuità del titolo sportivo quando, nel passato torneo di Serie D, rimasto quasi solo, evitando la rinuncia a proseguire (le casse erano vuote) il campionato che avrebbe portato alla perdita di tutto, matricola compresa.

Il vero problema, per quanto è dato sapere, è dato dalla massa passiva che pesa come un macigno, tecnici e atleti rivendicano le proprie spettanze accumulate in diverse mensilità. Se entro la fine del mese le stesse non saranno riconosciute, avendo raccolto i pensieri di qualcuno, a malincuore, i creditori produrranno vertenza di categoria che di fatto ne bloccherebbe l’iscrizione, successivamente ratificabile solo a fronte di tutte le liberatorie.

Per chiudere un primo cerchio, si sta cercando di venire a capo del passivo accumulato, tecnici e atleti sono stati contattati da professionisti della città per conoscere l’ammontare delle proprie spettanze. Si tenterà qualche mediazione per cercare di ridurre il passivo ma urge farlo nell’immediatezza, il tempo gioca a sfavore. Chiudere un capitolo (passivo) per poi aprirne subito un altro (campionato di Eccellenza). Con la casa pulita si può anche pensare di trovare nuovi padroni/tifosi che possano garantire la vita rossonera, difficile ipotizzare che il nuovo organigramma possa essere disposto a “versare” prima per pulire il vecchio e poi “riversare” per il prossimo campionato.

Torneo che deve essere ancora organizzato, i tempi sono maturi per allestire una rosa (la qualità dipende dagli obbiettivi) con tutto il comparto tecnico. Riprendendo sempre un vecchio adagio “chi tardi arriva, male alloggia”. Castrovillari merita il calcio, necessario ricompattarsi. Un fallimento è sempre figlio di diversi fattori, tra cui l’organizzazione. Ora, più che mai, sarà necessario ricompattare la società e l’ambiente per ridare linfa alla tradizione calcistica rossonera. La passione e la storia ultracentenaria del Castrovillari meritano di essere preservate per continuare a rappresentare con orgoglio l’intera comunità.