A qualche ora dall'inizio della cerimonia per la compilazione del calendario calcistico della Serie B 2018/2019, non ci sono novità per quanto riguarda lo stadio Ezio Scida, casa del Crotone Calcio. Nonostante gli ultimi appelli fatti dalla stampa e da parte delle istituzioni crotonesi, resta ferma al palo la questione, nonostante rimanga ancora in piedi l'ordine di smantellamento delle strutture amovibili che accolgono parte della Tribuna e della Curva Sud. La richiesta che ancora una volta si è alzata dal capoluogo pitagorico è quella di poter continuare a giocare nell'impianto comunale: questo il senso dell'incontro avuto tra i giornalisti firmatari dell'appello pro Scida e le istituzioni, al quale erano stati invitati anche il soprintendente Mario Pagano e le parlamentari pentastellate Elisabetta Barbuto e Margherita Corrado. Il primo non è intervenuto, la seconda ha preso parte al sit-in all'aeroporto organizzato in concomitanza, e la terza era impegnata nella Capitale.

 

Proprio alla senatrice Corrado, i 41 giornalisti firmatari hanno successivamente inviato una mail nella quale hanno chiesto un incontro per chiedere alcuni chiarimenti sulla questione, visto che, precedentemente all'entrata in politica, se ne era occupata in qualità di archeologa, poichè – come noto – sotto lo stadio vi sono dei reperti archeologici. Un normalissimo confronto anche per cercare di individuare una soluzione; l'onorevole ha declinato gentilmente l'invito fatto dalla stampa, poiché del caso ne aveva già parlato con illustri rappresentanti del Governo e non si è riusciti a trovare una via d'uscita.

 

Bisogna fare una debita premessa: Crotone e il crotonese vivono, purtroppo, quotidianamente delle serie problematiche: dalla bonifica alle infrastrutture, dalla sanità a un'economia che non eccelle. Alla stampa pitagorica è stato accusato il fatto di aver dato voce a una questione, quella dello stadio, di secondo rilievo, non dando la giusta priorità ai temi appena elencati. Cosa non vera, per dovere di cronaca, in quanto i 41 giornalisti firmatari – come del resto tutti i colleghi crotonesi – hanno sempre dato spazio a tutte le questioni che affannano il territorio, grazie e soprattutto a direttori responsabili ed editori che hanno voluto e vogliono che si faccia luce su ogni tematica.

Il calcio, e dunque di conseguenza lo stadio in quanto permette di far giocare in casa il Crotone, rappresenta un valore aggiunto sia per la comunità, sia per l'economia della città stessa. E non sono parole lanciate al vento: secondo il direttore di Confcommercio Giovanni Ferrarelli, in questi ultimi due anni di Serie A «il calcio ha giovato all'economia perchè, essendo un fenomeno sociale importante ed essendo lo sport più seguito, ha fatto ragionare in maniera diversa i nostri imprenditori, che hanno avuto la possibilità di avere anche degli avventori diversi. La cosa più importante è stata data dal fatto che il brand Crotone ha avuto una rilevanza molto importante a livello nazionale. Naturalmente bisogna contestualizzare il tutto: il calcio non risolve i problemi economici, e non crea uno sviluppo sostenibile di cui abbiamo assolutamente bisogno».

«Per quanto riguarda gli alberghi e i b&b – conclude Ferrarelli – vi sono stati, in coincidenza con le partite di maggior rilievo, degli aumenti considerevoli. Anzi, questo tipo di attività ha indotto più di qualcuno ad avviare un'impresa nel comparto del turismo, perchè ha dato un indirizzo ben preciso anche rispetto a quello che è il nostro potenziale e quello che invece le piccole attività potevano intraprendere. Quindi, da questo punto di vista, è importante per riuscire a creare una dovuta identità, e per farci riappropriare dei valori che la nostra città esprime da tempo».

Quindi, avere uno stadio in città e una società sportiva che milita in un campionato importante quale adesso la Serie B, può aiutare l'economia anche in piccola parte. Sempre in riferimento alle due stagioni nella massima categoria, abbiamo chiesto a un gestore di bed and breakfast qual è stato il bilancio. «Abbiamo ospitato non solo membri delle tifoserie organizzate, ma anche normali tifosi e giornalisti – ha dichiarato Massimo Frisenda – che non si fermavano solo per la notte prima della partita, ma rimanevano anche per tre-quattro giorni nella nostra città. Sono nove anni che gestisco il b&b, e la Serie A, oltre ad essere stata un'esperienza importante, ha portato un ritorno di presenze e benefici in città. Oltre al pernottamento, gli ospiti chiedevano dove poter mangiare, e quindi tutta la catena commerciale ne ha tratto beneficio».

Questo per dire che uno stadio in una città porta degli utili, anche in minima parte, e in questa situazione d'impasse – con il rischio che il Crotone Calcio vada a giocare in un altro stadio, poiché smontare le strutture amovibili richiede tempo e denaro – si potrebbe andare a compromettere il giro d'affari che ruota intorno al settore calcistico. Ribadiamo che il “caso Scida” non rappresenta il problema principale del capoluogo pitagorico, ma sicuramente in queste settimane andrebbe attenzionato, e per il quale bisognerebbe trovare una soluzione più che immediata, visto che a rimetterci non sarebbe solo la società sportiva che ancora non è riuscita a far partire la campagna abbonamenti e non ha terminato il calciomercato, ma anche un pezzo dell'economia.