VIDEO | È giunta a conclusione un’annata lunga e intensa. Nel massimo torneo dilettantistico calabrese sono stati 27 i direttori di gara utilizzati. Andiamo a scoprire i numeri e le curiosità
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Un movimento che si conferma in crescita e che termina la stagione con tante note positive. Per la classe arbitrale segnali confortanti, con tanti giovani in grado di dimostrarsi attenti e propensi al dialogo. Relativamente al campionato di Eccellenza, sono stati 27 i fischietti calabresi utilizzati dal designatore per dirigere le partite. Record di presenze per Antonio Femia di Locri: 15 direzioni per lui e, curiosamente, una sola espulsione decretata. È fra i candidati al salto di categoria. Di recente ha diretto, in maniera brillante, lo spareggio fra l’Amantea e la Gioiese.
A seguire troviamo Emanuele Boccuzzo della sezione di Reggio Calabria: 14 partite dirette e anche per lui segnali puntualmente positivi. Fra le altre cose gli è stata affidata anche la finale di Coppa Italia Dilettanti, dove è stato il migliore in campo.
Lo stesso dicasi per Francesco Aureliano della sezione di Rossano, sempre nel vivo dell’azione. Fra le altre cose è stato il direttore di gara che ha concesso il maggior numero di rigori: 10 in 14 incontri. Identico numero di designazioni per Lepera di Rossano e Petrosino di Lamezia Terme fra gli arbitri maggiormente utilizzati dal designatore in un torneo di Eccellenza nel quale il livello delle direzioni è sicuramente migliorato. Gatto di Lamezia è stato l’arbitro più severo con le sue 8 espulsioni: lo stesso numero di cartellini rossi anche per Petrosino di Lamezia Terme.
Diversi gli esordienti nel massimo campionato dilettantistico calabrese. Fra questi una sola donna: Margherita Pittella della sezione di Crotone, che ha terminato la stagione con tre presenze.
La soddisfazione del presidente Franco Longo, ma per tutti gli arbitri di tutte le categorie, è stata evidente. Anche perché vi è stato un evidente passo in avanti dal punto di vista del confronto: «Abbiamo lavorato tanto su questo aspetto. I risultati si sono visti. Per noi è una sconfitta dover allontanare un tecnico oppure un calciatore. Bisogna essere autorevoli, ma non autoritari. Partendo da questo presupposto, abbiamo cercato di instaurare un dialogo con i capitani oppure con i dirigenti e gli allenatori. Un aspetto che ha fatto crescere anche i ragazzi».
Adesso si resta in attesa di sapere quali arbitri saranno promossi alla Can D. Per tutti, però, appuntamento alla prossima stagione. Intanto un plauso collettivo è doveroso, con l’augurio di poter sempre migliorare.