Le tre bombe di mercato sganciate, nella giornata di ieri, dalla società del Catanzaro hanno fatto tanto rumore. In particolar modo quella scoppiata intorno alle 19: Pietro Iemmello è tornato a casa,Tutto vero!” (cit.). Non ci sembra esagerato usare il titolo d’apertura della Gazzetta dello Sport, in occasione del successo della nazionale italiana al mondiale 2006, per celebrare questo momento. Ma andiamo con ordine.

Per l’attaccante nato nel capoluogo di regione è «stata una scelta facile, perché il sogno di giocare qui lo avevo sin da bambino» ammette nella conferenza stampa di presentazione che si è conclusa poco fa, e che la responsabilità che si sente addosso è tanta. «So di cosa è capace Catanzaro, è una città che vive di calcio – continua Iemmello -. Mi aspettavo questa accoglienza, la gente ha capito quanto ci crede la società». Si spendono tanti paragoni, in primis quello con Giorgi Corona per il ruolo e i gol, poi con Massimo Palanca per il peso di indossare la maglia giallorossa, ma lui resta umile e si lascia sfuggire una promessa velata: «Con i risultati e la passione questa piazza si riaccenderà».

Iemmello torna a casa

Il 16 gennaio, dopo un lungo vociferare, la notizia dell’accordo trovato tra i due club (Catanzaro e Frosinone) e il calciatore. L’indiscrezione viene “confermata” la sera stessa da Iemmello con una storia postata sui social. Nei giorni successivi si attende l’ufficialità, ma non arriva. Nel mezzo, c’è anche la sconfitta in semifinale di Coppa contro il Padova, che interrompe il cammino giallorosso nella competizione. Poi, nel primo pomeriggio di ieri, l’annuncio e la presentazione dei due nuovi innesti: il centrocampista Maldonado e l’attaccante Biasci, non meno importanti per l’organico. Il popolo giallorosso, però, attende un’altra notizia, quella che giunge nella serata: lo Zar è un giocatore del Catanzaro.

Ma perché tutto questo rumore?

Pietro Iemmello lascia Catanzaro 15 anni fa. Parte alla volta di Firenze, dove - nel settore giovanile della Viola - mette le basi della sua carriera calcistica. Poi l’esordio nel calcio professionistico nel 2011 con la Pro Vercelli.

Negli anni successivi alterna stagioni in B e C con la squadra piemontese, passando per Spezia, Novara e Foggia, dove si fa notare a suon di gol. Il 10 settembre 2016, corona il sogno di una vita, debutta in Serie A con la maglia del Sassuolo. Nella massima serie racimola un bottino di 33 presenze e 7 gol, due dei quali segnati nella stagione successiva con la maglia del Benevento. Poi altri tre anni in cadetteria con Foggia, Perugia e Frosininone, con una parentesi spagnola - di sei mesi - al Las Palmas.

Insomma lo Zar, questo il soprannome attribuitogli dai tifosi negli anni, è un attaccante di livello. Oltretutto è catanzarese, uno di quei bomber che fomenta, giustamente, l’ambiente giallorosso. Ora le aspettative dei tifosi sono alte, soprattutto quelle del patron del Catanzaro, Floriano Noto, che lo voleva a tutti i costi e ha curato personalmente le trattative per il giocatore.

Mercato soddisfacente?

L’allenatore Vincenzo Vivarini può ritenersi soddisfatto della campagna acquisti messa in atto dalla società che, a meno di clamorosi stravolgimenti, dovrebbe concludere operazioni solo in uscita nel futuro prossimo. La cessione di Massimiliano Carlini è quella più discussa, le parole del dg Foresti in conferenza stampa hanno confermato le voci degli scorsi giorni. L’attaccante vuole giocare e, da quanto traspare, non rientra nei progetti del tecnico giallorosso. Cinelli potrebbe anche rimanere, mentre Curiale è in cerca di destinazione. Nel capoluogo di regione, il girone di ritorno del campionato di Serie C si annuncia scoppiettante, soprattutto dopo gli ultimi risvolti. Si riparte lunedì 24 gennaio, al Nicola Ceravolo, contro il Palermo, con Iemmello e tante aspettative