La foto a corredo di questo articolo è quella relativa alla gara di domenica scorsa fra il Sambiase e la Vigor Lamezia. Un derby che, in situazioni normali, avrebbe richiamato almeno un migliaio di spettatori. Le norme anti covid, però, prevedono che le gare si disputino a porte chiuse e quindi in assenza di pubblico. Ma come si può notare non è proprio così e qui viene da chiedersi chi è che fa entrare tutte quelle persone e a che titolo, queste, sono entrate. Motivi di sicurezza sanitaria, purtroppo, impongono divieti e controlli più stringenti e serve a poco la multa di 300 euro inflitta al Sambiase, perché i rischi che si corrono sono davvero tanti e la partita Atalanta – Valencia dell’anno scorso dovrebbe insegnare qualcosa.

Anche la Palmese, nella prima giornata del campionato di Eccellenza, è stata sanzionata con 300 euro di multa “per indebita presenza di persone non identificabili sugli spalti in violazione del protocollo Covid-19”. E in Serie D multato il Roccella, ma di 2000 mila euro e non solo per le violazioni delle norme anti covid, ma anche per indebita presenza a fine gara, in campo, di persone non autorizzate che minacciavano l’arbitro. Questi sono solo i casi più eclatanti, ma in verità anche sugli altri campi si registrano ingressi non consentiti di persone sugli spalti, con palese violazione di norme che sono state redatte proprio per tutelare la salute delle persone. Ed è chiaro che devono essere le società di calcio, che tanto hanno spinto per tornare a giocare, a dover vigilare, controllare e impedire.