È il primo giudice donna in Calabria ed è la mamma di Karol, il bambino speciale scomparso due anni fa che amava questa disciplina. «Ho una missione: portare avanti questo progetto per dare ad altri la stessa possibilità»
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Dopo tanta perseveranza, guidata da un amore che supera ogni ostacolo e spinge a realizzare i propri sogni, la gioiese Barbara Sidoti, ha fatto il suo esordio in una gara nazionale di boccia paralimpica ed è diventata il primo arbitro donna di questa disciplina in Calabria e primo (sempre in Calabria) ad arbitrare una competizione nazionale.
Barbara è la mamma di Karol, il bimbo speciale volato in cielo due anni fa a causa di una malattia genetica rara. Il figlio amava giocare a bocce e nel frattempo la mamma è voluta diventare tecnico paralimpico per consentire a tutti i bambini nella stessa condizione di praticare questa disciplina. Un obiettivo conquistato con tutto il cuore. Ha creato pure un’associazione “Karol e i numeri primi” e ha scritto un libro in memoria del suo piccolo dal titolo “Il meraviglioso viaggio di Karol”.
Adesso, per lei, anche la prima convocazione a Lecce nella gara nazionale "Terra d’Otranto" quarta edizione indetta dalla società ASD Lupus.
La competizione ha visto coinvolte tutte le categorie: BC1, BC2, BC3, BC4 e BC5, in base a determinati criteri e a gradi di disabilità.
«Boccia paraolimpica, l'apertura ad un mondo meraviglioso»
«La boccia paralimpica, per me e Karol, è stata una scoperta, l'apertura ad un mondo meraviglioso, a noi sconosciuto – ha affermato Barbara Sidoti-. Adesso, insieme a lui, ho una missione: portare avanti quel progetto, per poter dare ad altri la stessa possibilità, che nella nostra realtà quotidiana è ancora poco praticata»