«Non ci sono i presupposti per continuare in questo stillicidio. Non ce la facciamo più. Rinunciamo al nostro sogno». E, ancora, «oggi noi rinunciamo al campionato ma muore a Lamezia lo Stato. Speriamo che il nostro sacrificio salvi altre realtà».

 

Occhi lucidi e tanta amarezza nella conferenza stampa che ha sancito la fine del campionato per la Basketball Lamezia. La squadra ha lasciato la competizione dopo avere toccato il punto più alto per Lamezia in questo sport: la serie B.
Ora la decisione che ha spiazzato tutti, dolorosa e travagliata. E’ intervenuto anche il Prefetto di Catanzaro per fermarla ma la risposta del management è stata: «Ci sono ancora altre realtà sportive, salvi loro».

 


I presidenti Carmelo Pisani e Massimiliano Serrao e il direttore generale Bruno Bertucci hanno a grandi linee raccontato quanto accaduto in quasi un anno di insediamento della terna commissariale. Di come il Palasparti gli sia stato tolto, prima solo per le partite con pubblico, poi anche per gli allenamenti. Di come le date di ripristino della situazione siano nel tempo slittate, fino a fare diventare la possibilità di allenarsi nella propria città un miraggio.

 


Anche tutte le palestre scolastiche sono state dichiarate inagibili. L’ultima giovedì scorso. Inagibili il pomeriggio per lo sport, sicure la mattina per le scuole. Il tutto mentre il calcio è stato autorizzato a giocare in attesa del termine dei lavori di messa in sicurezza degli impianti.

 


La decisione della Basketball è un segnale, un modo per fare capire quanto la situazione sia grave. Anche se fino ad ora oltre al fegato la squadra ci ha rimesso anche tantissimi soldi. Quali sponsor, hanno spiegato, sarebbero disposti a pagare per avere i loro cartelloni affissi in una struttura senza pubblico? Ecco perché la squadra citerà il Comune e i dirigenti per danni economici.


Il caso verrà rilanciato anche a livello nazionale e sulla vicenda starebbe già indagando la Procura.