Locri con assenze ma non rimaneggiato. Questo perché il direttore sportivo Antonio Tropea ha spostato qualche pedina, ha fatto lo “scacco matto Marsico” e Panarello si è subito trovato qualche possibilità in più da gestire. Lo stesso allenatore, inoltre, aveva già provveduto a sondare le caratteristiche dei suoi uomini, scoprendo l’adattabilità di senior e under.

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Giovane d’età ma veterano nelle esperienze, chi è tornato più utile è Alessandro Pasqualino, per il quale la fascia non ha segreti. L’apporto tonico, maturo, tecnico che l’ex Spal riesce a trasmettere alla squadra è anche animato da carisma, tale da rendere solide le giocate e l’intesa in campo. È lui a suonare la carica insieme a capitan Aquino, convinti che il Locri abbia ancora tanto da dimostrare. Così è stato domenica, raggiungendo un nuovo obiettivo: il recupero dello svantaggio.

«Sicuramente è un buon momento ma non bisogna cullarsi troppo sulle ultime due vittorie casalinghe, anche perché non possiamo permetterci illusioni. Bisogna continuare su questa striscia positiva, anche dal punto di vista mentale, ed è importante iniziare a fare punti anche fuori casa – commenta a freddo il terzino amaranto. Non abbiamo ancora fatto nulla di eccezionale, anzi, direi abbiamo solamente il nostro dovere riportando la squadra alla vittoria per due volte al Macrì».  Alla parola “ripresa” Alessandro, classe 2002 originario di Siderno, risponde: «Mi auguro che si tratti di una vera ripresa. È importante aver raggiunto la consapevolezza delle nostre capacità. Non lo dicono i risultati quanto l’atteggiamento in campo».  

Secondo Pasqualino l’Ac Locri 1909 «è molto di più», è voglia di sudare la maglia e di sacrificarsi per gli altri. La curiosità e la soddisfazione di ricreare le vecchie gesta di gruppo sta contagiando anche i nuovi atleti locresi, cosa che fa presagire una nuova fase di campionato dal carattere acceso e dalle giocate interessanti. Lo scopriremo seguendo la D.